CASTEL DI LAMA – Dopo la pubblicazione della relazione della Corte dei Conti delle Marche sull’efficienza in termini di risparmio delle Unioni dei Comuni nelle Marche (altalenanti i risultati), raccogliamo le dichiarazioni di Franco Pezza, sindaco di Castorano e presidente della Unione dei Comuni Vallata del Tronto (comprendente Appignano del Tronto, Castel di Lama, Castignano, Castorano, Colli del Tronto, Offida e Spinetoli). L’Unione, come spieghiamo qui, non aveva presentato dati alla sezione Controllo della magistratura contabile nonostante vari solleciti.
«L’Unione dei Comuni Vallata del Tronto si è costituitasi il 30 dicembre del 2004 e la sua attività finora si è svolta soprattutto nell’ambito dei servizi sociali. Il nostro bilancio è assorbito all’85 % dai costi relativi alla gestione dei servizi sociali e nel merito delle comparazione degli stessi la Corte dei Conti ha rilevato un aumento dell’11 %, incremento dovuto all’attivazione di servizi aggiuntivi e qualificanti per il territorio».
Il presidente Franco Pezza aggiunge: «L’Unione non ha mai avuto come obiettivo quello di ridurre gli investimenti nell’ambito dei servizi sociali ma anzi, di incrementarne ed uniformarne la gestione al fine di assicurare al disabile, all’anziano, al minore gli stessi diritti e le stesse garanzie a prescindere dalle possibilità del singolo Comune di residenza».
Il sindaco di Castorano passa poi ad elencare gli obiettivi raggiunti dall’Unione: sono stati attivati il servizio di assistenza domiciliare anziani anche nei Comuni che ne erano sprovvisti, sono state aperte ludoteche ed informagiovani, sono stati attivati servizi di assistenza educativa e psicologica ai minori in difficoltà, sono stati organizzati corsi di formazione, è stato creato un servizio di segretariato sociale, è stata potenziata l’assistenza educativa ai portatori di handicap.
«Tutto questo – prosegue Pezza – da un lato rappresenta un indiscutibile aumento della spesa ma dall’altro qualifica positivamente l’attività dell’Unione nel campo del sociale. D’altronde, come ha sostenuto la stessa Corte dei Conti, l’incremento di spesa non deve essere necessariamente considerato come una nota negativa poiché i dati di spesa vanno valutati anche in base alla qualità dei servizi erogati, al grado di soddisfazione dell’utenza, alla razionalizzazione ed alla copertura dei servizi».
«Sotto il profilo del raggiungimento di economie di scala nell’ambito della gestione dei servizi sociali abbiamo attivato procedure ad evidenza pubblica per l’affidamento dei servizi nel rispetto del prezziario regionale ed attualmente sono in corso di pubblicazione e visionabili anche sul sito dell’ente due gare per l’affidamento della gestione del Centro Diurno di Integrazione Sociale per 810.000 euro e per il servizio di assistenza all’handicap per 1.200.000 euro».
Pezza infine afferma che anche in altri settori l’Unione avrebbe cercato di realizzare risparmi significativi ed allo scopo, ad esempio, « è stato formato un gruppo di acquisto ed espletata la relativa gara per la fornitura del materiale di cancelleria per tutti e sette i Comuni. Se a tutto ciò – conclude Pezza – si aggiunge che per il funzionamento della struttura l’Unione spende circa 50mila euro annuali che rappresentano, nel bilancio complessivo dell’Ente, meno del 5% e che gli amministratori non percepiscono alcuna indennità, il nuovo Ente si pone, pur nelle difficoltà economiche quotidiane dovute ai tagli dei trasferimenti, come più che virtuoso ed con un’attività improntata alla massima trasparenza».
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Tutto lodevole; non si spiega però perchè non sono stati presentati i dati richiesti dalla magistratura contabile