SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  Anche se impeccabile e composto come sempre Fulvio D’Adderio non riesce tuttavia a nascondere un atteggiamento di amarezza per un risultato che porta ben poca acqua al mulino della salvezza, soprattutto considerando i risultati delle dirette concorrenti. La Samb contro la Spal ci ha messo l’impegno dovuto ma, un po’ per sfortuna e molto per le prodezze del portiere avversario, ha portato a casa un punticino che non fa certo classifica. Specie se tenuto conto delle vittorie di Monza e Portogruaro, due avversarie dirette nella corsa per uscire dalla zona play-out.

Eppure il mister molisano cerca di trovarci qualche spunto positivo: «Un pareggio contro un avversario di questo spessore non è un risultato del tutto negativo. D’altro canto non possiamo certo ritenerci soddisfatti per i risultati ottenuti da avversarie dirette. Oggi abbiamo anche perso ad inizio partita un giocatore come Mario Titone del quale conosciamo tutti il valore quando si tratta di fare pressione sulle difese avversarie. Al momento è difficile giudicare le sue condizioni che saranno valutate in settimana».

L’allenatore di casa non ci sta a sentirsi rimproverare il fatto che la squadra, specie nel secondo tempo, abbia pensato più a contenere l’avversario che a cercare di impostare azioni offensive: «Allora vuol dire che le tre palle goal confezionate contro un avversario che ha costruito la sua attuale classifica su risultati esterni non contano nulla. E non venitemi a dire che non abbiamo osato quando, ad un certo punto, abbiamo iniziato a giocare con Antonio Magnani, Stefano Pietribiasi esterni e Nikola Olivieri a ridosso. Non so se questo atteggiamento si possa chiamare rinunciatario».

E a chi gli fa rimarcare che forse è stato uno sbaglio spedire in panchina Emanuele Morini che le statistiche danno tra quelli che hanno segnato di più e che producono più assist replica quasi laconico: «E’ una decisione tutta mia della quale me ne assumo per intero la responsabilità. Quando devo scegliere un giocatore da portare in panchina o da mettere in squadra non giudico solo le sue prestazioni negli allenamenti settimanali ma devo anche tener presente almeno altre sei o sette varianti di gioco».

Il fatto di ritrovarsi a sei lunghezze dalla salvezza potrebbe influire sul morale della squadra? «E’ proprio adesso che dobbiamo cercare di restare il più possibile sereni e non farci prendere dal panico. Sì, lo ammetto, non stiamo attraversando un periodo di grande brillantezza ma dobbiamo ripartire da questo punto guadagnato contro un avversario molto ostico e coscienti del fatto che loro sono dovuti ricorrere ai miracoli del  portiere per uscire indenni dal Riviera»