SAN BENEDETTO DEL TRONTO Ce ne sono di tutte le marche, di ogni cilindrata, di qualsiasi modello. A tutte le ore, in tutte le vie, sopra alle strisce, in sosta vietata, davanti ai passi carrabili, nei posti riservati ai disabili, a dipendenti comunali, negli angoli delle vie, agli incroci, vicino agli stop.

Ma il “pezzo” più pregiato. Quello al quale non sappiamo resistere è il marciapiede. Di muso, di retro, con tutte e due le ruote anteriori o quelle posteriori. In quest’ultima casistica la spunta quello che possiamo definire “l’assaggino”. Ovvero solo una ruota. Di rado quella anteriore, preferibilmente quella posteriore. Come chi posa una natica vezzosa sul lato di un tavolo.

Non c’è camminamento stradale che può dirsi immune. Tutti i selciati pedonali cittadini possono vantarsi di aver avuto la loro dose di “avance indecente”  da una ruota impudente di un Suv come di una utilitaria. Mentre l’abuso sulle strisce pedonali, quello, non fa neanche più notizia.

Una volta almeno si cercava, quasi pudicamente e con una furbizia tutta italiana, di giustificare la marachella impostando i quattro lampeggiatori luminosi. Ma questa, per certi versi ingenua trovata, è stata da tempo rimpiazzata dall’escalation alla seconda fase. Quella del: «E chi se ne frega, tanto lo fanno tutti» che però, starebbe anche a significare: «Ho fatto i miei conti ed il rischio che da queste parti passi un vigile urbano è a mio favore».

Ecco, i Vigili Urbani e Ausiliari del Traffico che d’estate ingaggiano una vera e propria crociata contro queste infrazioni d’inverno sembrano andare in letargo.

E noi automobilisti non ci facciamo certo pregare a metterci “molto” del nostro.