Da Riviera Oggi numero 761

CUPRA MARITTIMA – C’è chi dice che oggi i giovani non amino più il teatro, né da spettatori né da attori. Stavolta parliamo invece di un’eccezione alla regola: gli Aironi di Cupra Marittima.
Sono ragazzi dai 15 ai 28 anni di età, diretti da sempre dalla regista Domenica Santoncini.

Hanno cominciato ad amare il teatro dai tempi della scuola, e hanno continuato a coltivarlo  con diverse esperienze. Gli Aironi hanno trovato poi una loro giusta dimensione nel 1997, quando è nata ufficialmente come associazione culturale, portando in scena “Anna dei miracoli”, replicata a richiesta l’anno successivo.
Nel 2002 si cimentano ne “L’importanza di essere Onesto” di Oscar Wilde e nel 2008, affrontano con successo in una bella sfida con il musical “My fair lady” replicata per tre volte.

Gli Aironi hanno all’attivo tre grandi opere, e spiegano: «Siamo studenti o lavoratori, e tra i vari impegni dobbiamo riuscire a trovare il tempo per preparare gli spettacoli». Quest’anno i ragazzi non parteciperanno all’Inverno Teatrale Cuprense proprio perchè «diversi “attori” sono alle prese con lauree o esami vari, quindi incontrarsi e coordinarsi diventa spesso difficoltoso. Stiamo allestendo però “Arsenico e vecchi merletti”».

Quando chiediamo alla regista, che da sempre segue e coinvolge i ragazzi in nuove “avventure”, cosa si prova a lavorare con loro ci risponde: «Lavorare con i giovani è sentirsi giovani. Mettere insieme uno spettacolo e realizzarlo poi, è come dare vita ad una creatura con gioia ma anche con sofferenza, e soprattutto amarla».

Gli Aironi non lavorano a scopo di lucro, quello che entra con le vendite dei biglietti infatti va a coprire le spese per l’acquisto delle stoffe, dei materiali, dell’attrezzistica necessaria, per il noleggio del “service” eccetera: «Non disponiamo di fondi adeguati alla realizzazione di un lavoro teatrale e confidiamo soltanto nella disponibilità di persone che sappiano apprezzare il nostro impegno».

«È per questo  – concludono i ragazzi – che siamo grati a tutti coloro che hanno prestato e continuano a prestare il proprio lavoro, il proprio tempo e la propria opera senza nessun tornaconto, ma che sono animati dalla voglia di realizzare insieme a noi lo spettacolo. Ci sentiamo fortunati ad avere sempre incontrato le persone che ci hanno aiutato, dalla costumista alla parrucchiera, nonché a coloro che ci mettono a disposizione gli spazi necessari».

Facciamo un in bocca al lupo agli Aironi, che possano essere di esempio a tanti altri giovani, perchè sembrerebbe raro incontrare ragazzi uniti da un amore così genuino e spassionato per l’arte ed il teatro.