SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Questione Ballarin, in una nota l’associazione Cittadinanzattiva richiama a non prendere sottogamba i vincoli di natura legale esistenti sull’area: «Riteniamo opportuno che vengano ristabilite le basi dell’argomento, per un percorso civico basato sui principi della partecipazione e della legalità perché il cittadino contribuente possa avere una visione chiara e non essere confuso, o subire condizionamenti, da altisonanti dichiarazioni e fantasiose proposte. Premesso che mai è stato chiarito “cosa” nell’area ex Ballarin si intenda fare in termini strutturali, e che la scelta dell’area e di cosa realizzarci è una prerogativa dell’Amministrazione Comunale, intesa come Consiglio Comunale, riteniamo importante affermare che l’obbiettivo da raggiungere in termini di migliore fruibilità del suddetto bene pubblico, può essere raggiunto solo con un corretto percorso giuridico».
La nota prosegue così: «Il cittadino deve sapere che esiste un percorso giuridico che garantisce tutto e tutti, mentre potrà essere opinabile “cosa” si andrà a realizzare in termini programmatici e strutturali. La percorribilità giuridica non può e non deve essere oggetto di trattativa politica pena il fallimento di un risultato nonché la cattiva gestione della cosa pubblica».

«Ancora oggi non riusciamo a capire ed a capacitarci quale sia con chiarezza la destinazione del Palacongressi nonostante, in maniera inequivocabile, quei finanziamenti pubblici fossero stati elargiti per la Congressistica. L’ex area Ballarin è sottoposta alle leggi che fanno riferimento al demanio dello Stato: questo è un dato di fatto da cui non si può sfuggire e non ci sono “interpretazioni” né “Saggi” né “unità di intenti” che possono modificarlo».

La nota termina con queste affermazioni: «E’ stata acquistata con vincoli ben precisi che non possono essere “aggirati” in nessun modo. Oggi, in mancanza di una legge dello Stato che modifichi quelle attualmente esistenti, tutto ciò che non si allinea a dette leggi può solo essere un semplice esercizio perditempo».