Da Riviera Oggi n. 761

MARTINSICURO – Collaborazione, dialogo, gioco di squadra e condivisione di un progetto comune: sono questi i termini con cui Paolo Camaioni, Alduino Tommolini, Stefano Ciapanna e Andrea D’Ambrosio, i quattro consiglieri di Citta Attiva, descrivono l’associazione civica che li ha portati con 2540 voti a sedere sui banchi del consiglio comunale e che si contraddistingue per un’unione che al momento manca negli altri gruppi politici, sia di maggioranza che di opposizione.

Sul sito dell’associazione la bagarre che si è scatenata nell’ultimo Consiglio comunale viene definita una “commedia dell’assurdo”. Come giudicate il comportamento che hanno tenuto sia An che la maggioranza?

«La situazione è degenerata – ha esordito Ciapanna – fondamentalmente perché non si tratta più di divergenze politiche, ma di incomprensioni personali, che quindi non possono presupporre alcun tipo di dialogo o confronto. E’ un problema comunque che risale a prima delle amministrative, poiché come spesso accade, si fanno nonostante tutto alleanze politiche solo per vincere le elezioni, senza preoccuparsi di stilare una programmazione comune su quello che si vuole realizzare. La stessa cosa è successa anche con l’amministrazione Maloni, dove la maggioranza si è disgregata dopo pochi mesi. Quando la vittoria elettorale non si associa ad un’unità di intenti, prima o poi si arriva allo scontro».

Quindi il vostro non essere scesi ad accordi con i partiti per le amministrative alla fine è risultato vincente?

«Non abbiamo fatto coalizioni – ha spiegato D’Ambrosio – poiché sapevamo che questo ci avrebbe fatto scendere a compromessi e impedito di realizzare i nostri programmi.

Città Attiva è nata da pochi amici che condividevano un progetto comune e che hanno poi man mano coinvolto un numero sempre maggiore di persone. Abbiamo fatto un gioco di squadra cercando di non far restare in disparte nessuno».

«Le decisioni – ha proseguito Tommolini – vengono prese collegialmente e coinvolgendo tutti, e non sulla base di direttive politiche. Anche sulla scelta di appoggiare Paolo Gatti alle regionali, ne abbiamo discusso ampiamente con gli associati».

Ad ogni modo non tutti hanno deciso di seguirvi nella decisione, dato che Gatti a Martinsicuro ha totalizzato 312 voti: solo una minima parte dei 2540 votanti che vi hanno invece preferito alle amministrative. Avete avuto modo di riflettere su questa cosa?

«Innanzitutto bisogna considerare la bassa affluenza alle urne – ha aggiunto Tommolini – in cui è compresa senza dubbio una parte del nostro elettorato. E poi il fatto che con quattro candidati di Martinsicuro Gatti è stato penalizzato poiché poco conosciuto».

«Forse è pesata anche l’associazione di Città Attiva ad un partito politico – ha considerato Camaioni – e non siamo riusciti a trasmettere il messaggio che noi appoggiavamo esclusivamente la persona e non il partito che rappresentava. Avremmo supportato Gatti anche se fosse stato ad esempio del Pd, poiché crediamo nelle sue capacità personali».

E a riguardo Tommolini si toglie finalmente un sassolino dalla scarpa: «Ora finalmente possiamo rispondere a tutti coloro che alle amministrative dicevano di non votarci perché non avevamo degli appoggi o referenti negli enti sovra comunali con cui poter dialogare. Mi sembra che la nostra scelta sia risultata vincente, e che ora in Regione possiamo contare su una persona molto preparata».

Un giudizio sul rimpasto di giunta?

«Riteniamo che sia stato un grave errore – ha proseguito Tommolini – non provvedere all’istituzione di un assessorato al personale. Questa figura sarebbe stata molto importante per dettare la gestione delle risorse interne del Comune, per avviare una pianificazione strategica del lavoro da fare nei vari settori e per verificare gli obiettivi raggiunti. In questo modo si sarebbe potuto ottimizzare il lavoro dei dipendenti, e renderlo più produttivo».

«Ad ogni modo – ha aggiunto Ciapanna – dopo 18 mesi di immobilismo amministrativo dovuto alle liti interne, ora che An è uscita dalla maggioranza, l’amministrazione non ha più scuse: deve rimboccarsi le maniche e cominciare a produrre dei risultati. Finora le liti politiche hanno fatto perdere di vista l’obiettivo principale, ossia la gestione della città».

Quali sono gli aspetti su cui il Comune deve intervenire il prima possibile?

«Senza dubbio la sicurezza – interviene D’Ambrosio -. E’ necessario controllare le residenze, monitorare con attenzione il territorio e intervenire sulle attività illegali».

«A tal proposito la stessa Agenzia delle Entrate dà indicazioni in proposito – conclude Tommolini – e suggerisce di verificare l’effettiva occupazione delle abitazioni attraverso il controllo delle utenze elettriche: da qui si può risalire ad eventuali affitti in nero e ad eventuali evasori di Ici e Tarsu. E’ un sistema che viene comunemente usato in molte città, come mai a Martinsicuro non viene applicato?»