SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il 5 febbraio torna a San Benedetto una grande band, che da rivelazione all’inizio dei ’90 ora si ritrova, più matura, a mettere in musica la gioia del mondo latino e la sofferenza dell’Occidente.

Un percorso intenso quello dei Negrita, che con Helldorado, settimo album della band, utilizzano testi in italiano, francese, spagnolo, dialetti africani e l’esperanto.
Si racconta l’Italia che soffre in questo album e contemporaneamente la vitalità del continente sudamericano. «Una gabbia dorata, che rappresenta la condizione dell’Occidente» spiega il leader Pau, che aggiunge: «Il risultato è questa magia, frutto di esperienze e conoscenze: umane, culturali e finanche spirituali. Impreviste fino a pochi anni fa».

Rock contemporaneo e contaminato, ma anche semplice e coinvolgente, perchè nato in tour. Canzoni prodotte e sviluppate tra l’Argentina e Arezzo, con il risultato che si può ascoltare subito. Una mescolanza a base di rock viscerale e melodie che sconfinano nel reggae, nel blues. Il sound tende alla vicinanza con la semplicità del messaggio e l’essenza delle cose, con le chitarre, il ritmo e le parole. Dopo “L’uomo sogna di volare” di qualche anno fa, album che ha cambiato la vita dei Negrita, il gruppo torna a presentare questo nuovo concentrato di buona musica che oltre a deliziare le orecchie degli appassionati racconta storie e vissuto, e lo fa molto bene.