SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Continua il forum sul tema dei giovani e dell’alcol aperto dalla lettera a Rivieraoggi.it da parte del parroco della Santissima Annunziata Don Gianni Croci. Ecco l’intervento del consigliere comunale e provinciale Pasqualino Piunti (Pdl).
Vorrei intervenire sull’argomento alcool e disagio giovanile, intanto ringraziando Don Gianni Croci per aver aperto un dibattito attuale e fondamentale e poi la vostra testata per aver ospitato varie opinioni e commenti utili a discutere e a cercare di capire questo fenomeno che, correlato ad altri, sta diventando motivo di preoccupazione, se non di angoscia, per tante famiglie della nostra città. Spesso ci si trova impreparati di fronte alle nuove “mode” che la società ci propone e le reazioni a volte possono risultare più dannose che utili, ecco perché su questioni di questo genere è bene che tutte le istituzioni facciano quadrato affinchè giunga il messaggio alle nuove generazioni che c’è qualcuno che recepisce il loro disagio e di conseguenza vuole affrontarlo.

Le cause di alcune devianze- io credo- che possano risiedere nella mancanza di dialogo tra generazioni e questo può
comportare un isolamento di entrambe le parti dove in questo processo il giovane è sicuramente l’elemento più esposto. Favorire politiche giovanili funzionali all’aggregazione e che sappiano produrre la giusta curiosità, creare opportunità di lavoro e di svago è comunque una strada da seguire, come è giusto che tutti gli addetti ai lavori- oltre che collaborare- rispettino le regole e diano buoni esempi. Certamente questi fenomeni non si risolvono solo a colpi di ordinanze infatti il problema non è la bottiglia rotta sull’asfalto ma chi di questa ne impugna il collo in modo sbagliato, ed è a questi soggetti che dobbiamo rivolgere la nostra attenzione facendo capire la differenza che c’è tra l’uso e l’abuso e che i vuoti interiori si riempiono con i contenuti e non con i palliativi. Chi amministra ha poche armi a disposizione su queste problematiche per cui deve saperle usare nel modo migliore. La nostra è- oltre che a misura d’uomo- una città matura e il senso delle opinioni che ho letto sia da parte dei ragazzi che dei loro genitori lo dimostra. E lo dimostra anche
l’attenzione di tanti nuclei famigliari verso i loro figli nel momento in cui si informano e si interessano dei loro comportamenti a scuola e durante il tempo libero. L’auspicio è che su questi temi si riesca a dibattere nell’ottica
di una “città-famiglia” aprendosi al confronto con i giovani cittadini.