SAN BENEDETTO DEL TRONTO –La programmazione del Cineforum di San Benedetto presso il Teatro Concordia anticipa il giorno di proiezione per questa settimana, dal consueto martedì a lunedì. Il 26 Gennaio sarà proposto in doppia proiezione, alle 17.00 e alle 21.30, il film “Control”, opera prima diretta dal fotografo e videomaker Anton Corbijn.

Il film ha collezionato diversi prestigiosi premi internazionali. Oltre al Young Eyes Prize al Festival di Cannes 2007, ha ottenuto 5 premi al BIFA (British Independent Film Award) di cui due per Migliore Regia (sia generico che esordio a Anton Corbjin), Miglior Film, Migliore Attore non Protagonista (Toby Kebbel), Migliore Interprete (Sam Riley). Al Festival di Edimburgo ha conquistato i premi per ‘Best New British Film’ e ‘Best Actor’ (Sam Riley). Ai British Academy Film and Arts Awards , il premio per il Miglior Esordio britannico per un regista.

Il fotografo e videomaker Anton Corbijn fa il suo esordio in lungo raccontando la storia di Ian Curtis, morto suicida a soli 23 anni. Il titolo fa riferimento alla canzone dei Joy Division (“She’s Lost Control”) ma sembra anche descrivere quell’impossibilità di controllare il proprio corpo scosso dalle crisi epilettiche che fecero cadere il musicista in depressione. O, ancora, la mancanza di controllo nella vita affettiva, divisa tra la moglie sposata troppo giovane e l’amante conosciuta nel backstage.
Liberamente tratto dal romanzo autobiografico di Deborah Curtis, “Touching From a Distance”, il film di Corbijn non si adagia sulla figura del mito, non ne maschera il vissuto con false apparenze ma ne racconta i limiti e i drammi senza patetismi. Persino di fronte alla sua morte (preannunciata, nei modi, da una semplice inquadratura) preferisce la discrezione dello stacco della macchina da presa mostrando una sensibilità che troppo spesso manca al cinema.
Girato a colori e in seguito trasferito in B/N per mantenere intatto lo spirito e il mood della band (ma va detto che il regista è noto per le sue foto in bianco e nero), Control riesuma un’epoca di grande fermento musicale utilizzando tutto sommato poche canzoni. Se da una parte ci sono i contributi degli stessi Joy Division e delle band in voga in quel periodo, dall’altra ci sono i silenzi e i lievi scricchiolii degli interni inglesi per definire le due anime di Curtis. Il cantante che si dimenava sul palco sotto gli occhi ammirati dei fan, e il ragazzo privato, confuso e straziato dall’improvviso successo.
L’attore inglese Sam Riley offre una delle migliori reincarnazioni di una celebrità riportata in vita al cinema. Il carisma e il tormento del cantante rivivono sul suo volto e nei suoi gesti, resi ancor più reali da un utilizzo della macchina da presa che senza nessun tipo di artificio ci consegna Ian Curtis, nudo e puro.