SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Giovani, consumo di alcol, socialità a San Benedetto. Dopo l’intervento di Don Gianni Croci, parroco della Santissima Annunziata, che ringraziamo per la sensibilità e l’impegno civico nel mettere in parole e porre all’attenzione dei lettori un problema innegabile, del sindaco Giovanni Gaspari, che ha messo in luce le azioni e il punto di vista della amministrazione comunale che i cittadini lo hanno chiamato a dirigere, ecco l’intervento di risposta a tutto questo di Luca Trovarelli.

Trovarelli è il proprietario e il gestore del noto locale di Porto d’Ascoli al centro delle polemiche. Ci sembra giusto e democratico dare anche a lui la possibilità di intervenire nel dibattito. Ecco il testo della sua lettera.

From hell

Dall’inferno, come il titolo della graphic novel di Alan Moore, è li dove passo almeno 13 ore al giorno e da dove commenterò la lettera di Don Gianni Croci.

Mi chiamo Luca Trovarelli e sono il proprietario del Caffè Florentia, un posto venuto su dal nulla e da qualche anno protagonista di discussioni riguardanti moralità ed alcool.

Sono inoltre l’autore del riferimento di Facebook in cui si promuoveva un cocktail “per rimediare al battesimo”.

Nel testo della sua omelia ho riconosciuto una persona estremamente sensibile ai problemi dei giovani, della società che li circonda e scossa da quello che la realtà gli ha messo di fronte.

Io di quella realtà non ne accarezzo solo la superficie per un istante rimanendone ferito, ma ci sto dentro fin sopra i capelli e da dentro cerco di fare qualche cosa senza nessun merito, senza avere la possibilità di veder pubblicato un mio pensiero come ha fatto lei (questo non è vero, visto che i lettori lo stanno leggendo, ndr), senza nessuno che a priori pensi che io sia una brava persona o sia giusto quello che dico solo per l’abito che porto.

Non è dal paradiso che si salvano delle anime dannate, ma dall’inferno con i piedi ben piantati tra le fiamme che si prendono per i capelli le anime più meritevoli e le si tira fuori.

Ma non c’è ne gloria ne comodità ma infamia e fatica per chi da sempre come me nella tempesta tiene duro per giungere ad una meta che, proprio chi dovrebbe indicarmi, mi ostacola.

Sono andato a parlare con Don Pio, Don Pierluigi e con lei e sono anche venuto ad una delle riunioni di neocatecumeni che c’erano il Lunedi presso la sua parrocchia, ma dei problemi da me posti ho sentito solo chiacchiere.

Ho cercato l’aiuto delle forze dell’ordine che si dimostrano tali solo per appoggiare potenti e cercare di chiudere il mio locale piuttosto che risolverne i problemi insieme.

Ho parlato con genitori che mi hanno incolpato di figli rientrati a casa ubriachi.

Ma alla fine ho capito che la convenienza, l’apparenza o solo la comodità, fanno si che nessuno mi aiuti o quantomeno mi appoggi.

Ora dall’inferno osservo ed inizio a vedere le cose in maniera diversa.

Nessuna falsità, angoscia, problema, ma risate e divertimento. Ci si conosce ed il collante è la comune voglia di incontrarsi, di sentirsi liberi dai pensieri del lavoro o dello studio, sono io che favorisco ed incoraggio tutto questo. Riuscire ad ottenerlo senza farli ubriacare è ciò che sto facendo.

Dai tempi dei Romani ci si ubriacava per dimenticare i problemi e ad oggi nulla di questa nefasta abitudine è stato cambiato e non è nelle intenzioni della legge farlo, visti i proventi che ne ottiene lo Stato.

Per quanto riguarda invece la mia posizione sulla chiesa cattolica credo sia prerogativa della libertà avere un proprio pensiero su di essa e per quanto riguarda il fatto di esternarlo con sarcasmo su Facebook penso che era delimitato ad una cerchia di amici che la pensano pressoché come me e non a tutta la comunità del web; inoltre la chiesa più di una volta ha criticato pesantemente il mio operato, senza conoscerlo veramente e lo ha esternato pubblicamente ai fedeli durante le omelie contribuendo a creare l’aura di male che mi circonda ed una reazione era inevitabile.
Ho una moglie, due figli e lavoro da dieci anni 13 ore al giorno, tre caratteristiche che nessun uomo di chiesa può vantare,secondo me.
Naturalmente spero di poterla, oltre che incontrare, avere al mio fianco per fare e non solo discutere e addolorarsi di problemi a noi comuni, in modo da sfatare il fatto che io sia il diavolo e lei l’angelo.