SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  Alcune vie cittadine sono considerate un biglietto da visita della città per la loro collocazione strategica. Una di queste è senza dubbio Via Gramsci. Più comunemente ribattezzata “la via della Stazione” perché appunto permette di arrivare alla locale fermata dei treni sia a piedi che in automobile (sebbene solo in direzione sud-nord).

Anche qui, come per Viale De Gasperi, siamo di fronte a un’arteria con due facce. Solo che in viale De Gasperi le discrepanze riguardano dopo tutto delle riqualificazioni già realizzate, anche se effettuate più con un occhio alla politica che al servizio viario. Mentre via Gramsci non gode neanche di questo “lusso”.

Lato ovest complessivamente sopportabile, anche per la presenza di nuovi negozi e palazzi ristrutturati che hanno aperto terrazze ed ingressi con lastricati di prim’ordine. Mentre ci si è completamente dimenticati di quello ad est. Partendo dal “Multisala Delle Palme” in direzione nord il marciapiede o meglio, quel che ne resta, è un’accozzaglia di buche, piastrelle rimosse o forse rotte e mai rimpiazzate come nello spazio situato a metà strada che, dalla parte opposta, ha come punto di riferimento il bancomat della banca PicenaTruentina.

Alla stessa altezza c’è l’accesso ad una scala chiusa con un cancello. Adiacente ad esso c’è una rientranza del muro dove, a passarci vicino, la puzza di urina è tale da far venire il vomito. Poco più sulla destra, all’altezza dello sbocco di via G.Pizzi, c’è un improvviso affossamento del terreno della profondità di almeno dieci centimetri. E’ un vero e proprio miracolo se ancora nessuna persona anziana ci ha inciampato sopra, specie di sera quando l’illuminazione non è certo delle migliori.

Le poche panchine rimaste non godono di miglior sorte. Roba da far invidia alle più “toste” barriere architettoniche. E dire che, al tempo dell’inaugurazione del lato sud del Lungomare, ci furono fior di contestazioni per il selciato considerato “non adatto” alle passeggiate.

Invitiamo allora i nostri politici di entrambi gli schieramenti a farsi “quattro passi” dalle parti di via Gramsci dove di solito, non si passeggia, ma si cammina per ben altri motivi. Tutto il tragitto, visto nel suo insieme, dà un’idea di abbandono ed incuria. La stessa impressione che ogni estate ricevono i molti turisti i quali, usciti dalla stazione, si trovano obbligatoriamente a percorrere la via per poter raggiungere il centro.

Come primo impatto, non c’è male. Tanto per non farci mancare nulla aggiungiamo i muri imbrattati di graffiti con scritte oscene. Quindi personaggi di dubbia provenienza che, specie di notte, si aggirano nei paraggi meno illuminati. Ciliegina sulla torta: i cassonetti per la raccolta differenziata posizionati in bilico tra la strada ed il ciglio del marciapiede con i cittadini residenti dalla parte opposta (nel lato est non ci sono abitazioni) che ogni volta devono attraversare la strada, tra le più frequentate, per andare a depositare i loro sacchetti con il rischio perenne di essere vittima di qualche incidente.