SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  Massimo Marconato ha lasciato molti cuori “infranti” (in senso calcistico) nella tifoseria amaranto. Basta andarsi a leggere i commenti su qualche sito di tifosi dell’Arezzo.

Schivo ed educato, la parlata calma e riflessiva ma in allenamento, con alcuni poderosi «Ci sono!» oppure « Lascia!» ha subito fatto intendere che in area di rigore l’ultima parola è la sua. A detta di tecnici ed esperti, oggi come oggi, in Prima Divisione, numeri “uno” con la sua esperienza e bravura si contano sulle dita di una mano.

Con il suo curriculum poteva scegliersi la squadra che voleva, ma ha voluto la Samb?

«Sì, ed aspettavo solamente il nulla osta dell’Arezzo che, a dire la verità, si è fatto aspettare parecchio. Con la Samb avevo già un accordo di principio. Ho scelto la Samb perché mi hanno prospettato un progetto interessante e non vedo l’ora di farne parte. Il fatto che mia moglie sia di Vasto e che ci siamo accasati da quelle parti non significa nulla. Nella mia carriera per giocare ho fatto anche mille chilometri»

Si sente “tradito” dalla sua ex società, dopo quello che lei ha dato alla squadra?

«Mah, a questo punto dico solo che sono affari loro. Io so solo una cosa: quando giocava Marconato in porta la squadra era prima in classifica. Il resto sono solo chiacchiere che, a dir la verità, non mi interessano più. Ora c’è la Samb che ha bisogno di una mano e farò di tutto per aiutare lei ed i miei compagni»

Come vede la situazione attuale della sua nuova squadra?

«L’importante è convincerci tutti che ce la possiamo fare. Il fatto che io sia venuto qui a mettermi in discussione spero aiuti qualche compagno sfiduciato a ritrovare la spinta necessaria e a concludere che nella vita nulla è dato per scontato. L’importante è giocare sempre con la massima convinzione di dare il massimo»

Come si considera all’interno del nuovo organico?

«Penso di meritarmi l’appellativo di “valore aggiunto”. Poi la decisione di farmi giocare o meno spetta all’allenatore. Ma sono venuto qui perché all’Arezzo avevano deciso di utilizzare un altro. Ho voglia e bisogno di giocare. Ed il progetto presentatomi lo contempla. Ma, ripeto, mi rimetto esclusivamente alle decisioni del mister».

Lei ha parlato di progetto, può dirci qualcosa di più?

«Posso solo dire che intanto sono qui e cercherò di dare il massimo. Per quanto riguarda il resto mi è stato già prospettato un allungamento di contratto che però discuteremo a tempo debito e spero in un clima di serenità generale dovuto al raggiungimento di una salvezza tranquilla. Per il momento c’è solo da lavorare e basta»