SAN BENEDETTO DEL TRONTO – A breve il dottor Roberto Vita sarà sostituito dalla dottoressa Serafina Camastra nell’importante ruolo di segretario generale del Comune. Non si tratta di un cambio indolore, tutt’altro. Vita e il sindaco Gaspari, negli ultimi mesi, non sono andati d’amore e d’accordo, per usare un eufemismo.
Verso il professionista di origini montegiorgesi, infatti, il primo cittadino ha notificato ben due addebiti disciplinari, sui quali ora l’opposizione chiede chiarezza al sindaco sollecitando anche l’interessamento della Corte dei Conti.
Parallelamente, procede la contestazione da parte dei sindacati verso la seconda fase della riorganizzazione del personale comunale, opera del consulente bolognese Giovanni Xilo.
Sia tramite la richiesta di revoca in autotutela formulata dalla Cisl tramite il segretario provinciale Funzione Pubblica Giorgio Cipollini, sia tramite una denuncia formale sporta da Cgil, Cisl e Uil nei confronti di Gaspari per “comportamento antisindacale”.
Su questo clima che si respira nel Palazzo di viale De Gasperi, il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale Bruno Gabrielli ha presentato una interrogazione nella quale chiede conto in particolare di quanto avvenuto con il segretario generale.
La vicenda è complessa: Gabrielli cita richiami formali, memorie difensive, nuovi richiami formali, lettere di dimissioni.
Dagli atti risulta che la prima contestazione fatta da Gaspari al segretario generale il 14 luglio del 2008 derivi dai dubbi sollevati da quest’ultimo tramite un suo decreto verso la seconda fase della riorganizzazione interna targata Xilo. In sostanza, Gaspari ritiene questi rilievi non giustificati dalle ridotte dimensioni di quelle operazioni di mobilità interna. Per Gabrielli le cose invece stanno così: «Il dottor Vita ha avuto l’unica colpa di pensarla in modo diverso dal Re Sole Gaspari, e l’ha pagata per questo».
Poi, il 27 ottobre scorso, una nuova puntata della saga. Ancora Gaspari che attacca Vita con un addebito disciplinare. Dice Gabrielli nella sua interrogazione: «Con questo secondo addebito Gaspari avrebbe ravvisato una presunta violazione dei doveri d’ufficio del segretario nel fatto che questi avesse dato disposizioni affinché non venissero liquidate nel mese di agosto 2008 le competenze professionali maturate nel mese di luglio spettanti all’avvocato del Comune».
Vita, da parte sua, scrive nelle sue memorie difensive che il suo comportamento è stato improntato alla pretesa di «un assoluto rispetto delle regole e alla puntuale motivazione degli atti amministrativi».
Sulle denunce portate dal professionista fermano, sul piede di partenza dal Comune dopo le sue dimissioni, Gabrielli ora chiede chiarezza all’amministrazione: «Visto il clima nei suoi confronti, Vita ha preferito cessare immediatamente il rapporto con il Comune. Ora chiedo al sindaco chiarezza sulle denunce del segretario generale. Il prima possibile spedirò tutti gli atti alla Corte dei Conti».