SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Come per quella reclame di un prodotto igienico i guai per la Samb “sembrano non finire mai”. Dopo l’infortunio alla caviglia di Gianni Califano (per lui si prospettano due settimane di stop) rimediato in allenamento da un contrasto certamente involontario del compagno di squadra Davide Moi, ecco un’altra tegola.

Durante la seduta di allenamento del giovedì, che per impraticabilità e indisponibilità dei pochi campi a disposizione si è deciso di tenere la mattina, al “Ciarrocchi”, Ottavio Paladini, sempre a causa di uno scontro fortuito, si è rotto un dito.

Fortunatamente, per l’esperto e molto amato centrocampista sambenedettese, sembra che l’infortunio non possa pregiudicare la sua partecipazione alla comitiva che sabato partirà di buon ora alla volta di Imola dove resterà fino alla vigilia della partita con il Pergocrema.

Anche Renan Pippi si è allenato a parte. Questo ha fatto subito drizzare i capelli ai pochi sostenitori presenti all’allenamento tanto che qualcuno di loro ha subito esclamato: «Ci risiamo!». Ma poi lo stesso Enrico Piccioni ha subito tenuto a tranquillizzare tutti rivelando che si è trattato di una precauzione “extra” per l’attaccante brasiliano tenuto conto dei diversi stimoli che un campo sintetico ha sui muscoli dei giocatori. E si sa quanto siano “sensibili” quelli della punta carioca.

Il bollettino in negativo si chiude con problemi agli adduttori per Danilo Pistillo. Il problema della mancanza di campi per allenarsi è stato ribadito di recente dallo stesso Giovanni Tormenti. Il presidente della Samb ha fatto presente che tra società e comune non è stato ancora avviato nessun colloquio per quanto riguarda una possibile copertura in sintetico del Campo Europa (spesa da dividersi a metà).

Quindi il “patron” rossoblu ha elencato tutta una serie di contatti ed iniziative avviate con associazione pubbliche e private proprietarie a vario titolo di alcuni campi di diversa grandezza dislocati nell’hinterland.

Risultato: alcuni non avrebbero neanche risposto mentre per altri c’era la difficoltà di far combaciare gli orari della squadra di Viale dello Sport con quelle locali. Esempio tipico quello del campo Europa. Da qui la decisione di far svolgere gli allenamenti la mattina aspettando miglioramenti climatici ma anche logistici.