Cedo oggi volentieri il mio spazio a Oliver Panichi per un DisAppunto sui generis e ricco di una pungente ironia che ritenere utile alla causa non è esagerato.
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Gennaio più intenso che mai per la Samb. Negli ultimi anni tanto attivismo sul mercato di riparazione si ricorda solo nel 2006, con le ambiziose e non pagate operazioni di mercato dell’allora presidente, il rampante romano Eusebio Senzacalzini. Ma sebbene si trattò di ottimi innesti tecnici, non ebbero una buona influenza sull’ambiente, provato da una crisi di liquidità che poi portò a una mezza rivoluzione cittadina in Comune contro un noto politico nazionale, a una situazione surreale con i giocatori costretti a fare l’elemosina ai semafori e un fallimento societario.
Quest’anno, dicevamo, la compagine presieduta dai fratelli Crucci vuole sbaragliare la concorrenza sul mercato di riparazione accaparrandosi campioni esperti e giovani promesse.
La scossa a una stagione partita con risultati altalenanti è stata data già a dicembre. L’ingaggio del nuovo direttore sportivo, la nota modella canadese Linda Evangelista, è stata uno shock per i media nazionali. Una donna è finalmente entrata nell’ultimo tempio inviolato della maschilità, la stanza dei bottoni di una squadra di calcio.
La Evangelista ha preso subito con piglio sicuro la situazione in mano. Rinnovata la fiducia all’allenatore Geronimo Colombi, per prima cosa ha dato una ventata di novità all’ambiente ripitturando gli spogliatoi di rosa shocking e organizzando sfilate di abbigliamento intimo maschile i sabati prima delle partite. I calciatori, per ritrovare spirito di coesione e l’ardore perduto, passano allegramente la vigilia delle partite davanti ai click dei fotografi, mostrando alla stampa specializzata possenti flessori e statuari glutei d’atleta. La sponsorizzazione della nota casa di moda Amaro & Banana ha rimpinguato le casse sociali, spingendo i fratelli Crucci a tornare sul mercato.
I primi rinforzi del mercato invernale hanno riguardato l’attacco. Subito tre punte di peso con la maglia rossoblu. Arrivati nell’ordine il superbomber Pasqualone Celentano dal Galantina, l’esperto peperino Patrizio Paolo Cicciroli dal Bagnacavallo e la promessa del Kazakhistan Evgenij Bonadonnav.
A centrocampo largo ai giovani. Spiccano il valdostano Eupremio Calessin e il brasiliano naturalizzato ungherese Do Prado Pissi Pissi. E in panca scalpitano le giovani promesse Malcolm Capparuso, 18 enne fidanzato colombiano della Evangelista, ed Eleuterio Prendom, lo scrittore preferito di mister Colombi.
Alle accuse di nepotismi, favoritismi o cattivi gusti letterari, la società risponde accusando i giornalisti di ignoranza e di senso estetico tramortito alla nascita.
Mister Colombi si cura poco delle contestazioni del pubblico di fede rossoblu, che è stanco di una top model anni ’80 che bazzica sempre nello spogliatoio e di una squadra che ha segnato la radice quadrata fratto due dei gol subiti.
La matematica nel calcio è un’opinione, tuonano da viale dello Sport, e il calcio è una scienza esatta dove la psicologia è tutto, ma quella dell’avversario.
Per ribaltare il campionato e puntare ai play off occorre allora una guerra psicologica. Invano si è tentato l’operazione “specchio delle mie brame”. Il tabellone del risultato girato al contrario ha giovato solo per il primo tempo del match casalingo di domenica scorsa. Una volta sul tre a zero, i rossoblu si sono cullati sugli allori del (presunto) vantaggio, beccando quattro gol nella ripresa da parte della Pro Prenestina. L’unica consolazione è stata l’aver perso con lo stesso risultato della mitica semifinale della nazionale a Messico ’70.
La stampa cattivona ha subito fatto notare che c’era poco da gioire dato che in realtà la Samb non aveva segnato neanche un gol e ne aveva beccati sette in casa.
Per i prossimi match, il confermatissimo Colombi sta studiando le alternative, sempre puntando sulla motivazione psicologica.
I rossoblu punteranno a incutere timore all’avversario improvvisando una haka, la danza maori, in versione adriatica. Durante le partite, i giocatori indottrinati a dovere ripeteranno insulti indicibili nelle orecchie degli avversari, non punibili perché pronunciati in aramaico antico. Contro i centravanti più scaltri, gli stopper rossoblu useranno l’arma dell’alito pesante. Per distrarre le difese ospiti, sugli spalti alcune belle fanciulle della scuderia della Evangelista improvviseranno spogliarelli anche sotto la pioggia. Stesi a terra senza che l’arbitro fischi rigore, o sottomessi psicologicamente da mantra di contumelie in lingue sconosciute, o a bocca aperta di fronte alle grazie giunoniche delle nuove ultras tutto pepe, le squadre che scenderanno al Riviera non avranno speranza.
I tifosi attendono fiduciosi una primavera da leoni. Nel frattempo crescono in città le adesioni ai corsi di ricamo domenicale, le vocazioni al monachesimo, le iscrizioni ai club di golf e la pratica del badminton. Ma per marzo, assicurano da viale dello Sport, lo stadio tornerà pieno e l’entusiasmo risorgerà.