ASCOLI PICENO – Pubblichiamo una lettera inviata dal sindaco di Ascoli Piceno Piero Celani al Ministro Claudio Scajola.
E’ l’ultimo giorno di un anno davvero infausto per l’economia picena.
I venti di crisi che hanno squassato gli scenari internazionali, hanno duramente colpito la nostra realtà produttiva ed economica territoriale, lasciando sul terreno numerose imprese chiuse, lavoratori in cassintegrazione e in mobilità.
Uno scenario impressionante e preoccupante con il quale ci apprestiamo ad aprirci al nuovo anno. Certo non manca la fiducia nella ripresa del sistema produttivo ma le preoccupazioni sono molte e forti.
Il bollettino sul fronte del lavoro e dell’occupazione ci lancia preoccupanti segnali.
Migliaia di lavoratori hanno perso il lavoro. Migliaia di famiglie hanno trascorso un Natale niente affatto sereno. Lungo è l’elenco delle imprese, anche di quelle “storiche” che con la loro attività avevano contraddistinto il piccolo miracolo economico piceno e che oggi, invece, hanno chiuso i battenti e con essi anche l’ultima speranza per quanti vi si erano aggrappati.
E’ il caso, l’ultima in ordine di tempo, della Ahlstrom, un tempo Cartiera di Ascoli Piceno.
Per i circa 200 dipendenti, dopo una lunga attesa tra vicende alterne, è ormai prossima la parola fine.
L’azienda finlandese proprietaria dello stabilimento, ha comunicato infatti che non c’è più futuro per questa fabbrica.
Dal 15 di gennaio, giorno in cui finirà la cassa integrazione, i lavoratori saranno posti in mobilità e, mi risulta, che la stessa azienda abbia comunicato al Ministero dello Sviluppo Economico che non parteciperà al tavolo negoziale organizzato dallo stesso Ministero.
Un fatto gravissimo che chiude, definitivamente, ogni possibile spiraglio.
E’ la fine di un’era.
Eppure, molte erano le speranze che venivano poste nel il “Protocollo d’intesa per il rilancio produttivo ed occupazionale della Val Vibrata (Teramo)- Vallata del Tronto (Ascoli Piceno)” che era stato siglato a Roma presso il Suo Ministero.
Un protocollo che stabiliva una “vera e propria road map” per il rilancio economico e occupazionale delle due aree confinanti con il supporto di strumenti legislativi e tecnici di notevole spessore, per attrarre nuovi investimenti produttivi nelle due zone a cavallo tra le due Regioni.
Il nostro territorio ha risorse, competenze e capacità per contrastare la crisi ed è in grado di lavorare tenacemente per tenere aperta la prospettiva di una nuova qualità dello sviluppo.
Occorre però una maggiore vicinanza da parte delle autorità ministeriali, da parte dello Stato nei confronti di un territorio già fortemente penalizzato da una Regione spesso “matrigna”.
Per questo mi rivolgo alla Sua personale, cortese, attenzione perché voglia spendere la Sua moral suasion per il raggiungimento di un accordo che restituisca serenità ai lavoratori della Ahlstrom e ai loro familiari ma, soprattutto, dia un segnale, forte, della vicinanza del Governo a questo comprensorio.
Sarebbe quindi auspicabile che la signoria vostra potesse ricevere una delegazione di lavoratori e rappresentanti sindacali guidata dal sottoscritto per una più compiuta disamina della vicenda.
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Signor Celani sta sbagliando strategia: lei si sta preoccupando di curare i sintomi e non la malattia: pensare all’occupazione è come cercare un pagliativo per curare i sintomi non sarebbe meglio invece trovare la cura del problema di mancanza di competitività del settore industriale????
Appena finiscono i palliativi i sintomi si ripresenterranno e poi che si farà??? Continuare con i palliativi non è una misura sostenibile, sicuramente serve a prendere voti ma non risolve il problema che è rimasto latente ma ora che i nodi vengono al pettine bisogna scioglierli, non crede?
Ciò che dice il Sindaco di Ascoli è Vero,le aziende del piceno sono dimenticate dalla Regione e dal nostro governatore Spacca, viceversa quando si è trattato di risolvere la crisi della Merloni di Fabriano Spacca chiamava dieci volte al giorno il ministro Scajola,perchè Fabriano è la sua città e perchè è stato un ex dirigente della Merloni?governatore non le sembra di dover prestare attenzione anche al sud delle Marche? Per quando riguarda la provincia sono 15 anni che siamo governati dalla sinistra , nessuno che abbia avuto il coraggio di realizzare le infrastrutture necessarie per le nostre aziende, le centrali… Leggi il resto »
Ritengo che la problematica sia complessa e purtroppo i cocci andavano salvati anni fa quando si inizio' a capire che realta' territoriali troppo piccole e non organizzate in modo manageriale e moderno avrebbero avuto grandi difficolta' in un mondo globalizzato. Quasi 5 anni fa mi laureavo alla Bocconi di Milano con una tesi dal titolo: Il settore calzaturiero e la sfida dei mercati internazionali, il caso del distretto marchigiano. Non che avessi la pretesa di fare un analisi sul lungo termine,ma nel corso delle visite aziendali che feci mi resi conto dell'effimera competitivita' con la quale le aziende affrontavano la… Leggi il resto »
Analisi di gformentini impeccabile (non a caso ha fatto la Bocconi)! Mentre noi ci lamentiamo con i politici per ogni cosa nel distretto del mobile del pesarese hanno lanciato da poco un progetto con un’altra università milanese (Politecnico di Milano) per rivedere il sistema delle forniture permettendo a molti giovani di essere assunti per le loro competenze, creando posti di lavoro ed abbassando i costi ed aumentando la produttività. Le soluzioni ci sono, e non sono neanche costose, sicuramente le infrastrutture quali centrali a cogenerazione e termovalorizzatori aiutano molto ma chi li gestirà?? Forse è meglio creare una forte e… Leggi il resto »
Formentini hai IPERCENTRATO IL VERO PROBLEMA : microProvincia..
Contavamo poco, adesso meno di pochissimo.