SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Mi chiede di rifare quella vita? Neanche per tutto l’oro del mondo». Con queste parole il sambenedettese Marino Pompei esprime tutta la fatica del pescatore in “Alla destra del Padre”, il video-documentario presentato martedì 2 dicembre a San Benedetto, nell’ambito del progetto europeo “Neptune”.

Il video è stato presentato insieme con il catalogo, dell’omonima mostra allestita nella città della Riviera da aprile a giugno, “Borghi e barche, paesaggi e mestieri della pesca tradizionale in Adriatico tra ‘800 e ‘900”.

L’iniziativa, promossa dalla Regione Marche – assessorato alla Cultura e attuato da Svim, l’agenzia regionale per lo sviluppo, ha lo scopo di riscoprire, tutelare e valorizzare la civiltà marinara dell’Adriatico e di favorire opportunità di sviluppo per pescaturismo e ittiturismo.

«Un progetto – ha detto in apertura Margherita Sorge, assessore alle Politiche culturali del Comune di San Benedetto – che ha avuto l’importante ruolo di attuare una ricollocazione storica della civiltà marinara e realizzare un’azione di autentica promozione culturale». Oltre all’assessore Sorge, erano presenti l’antropologo e musicologo Francesco De Melis, autore del video, il curatore del catalogo Gino Troli e Sergio Molinelli del Servizio Cultura della Regione Marche.

Il film di De Melis raccoglie le testimonianze di pescatori di Fano, Ancona, Civitanova, Porto San Giorgio e San Benedetto e racconta attraverso episodi di vita la lotta con il mare in tempesta, il senso di solitudine, la fatica del lavoro.

Il catalogo, oltre alle schede descrittive degli oggetti in mostra, contiene saggi scientifici sulla storia della pesca in Adriatico, sull’evoluzione dei borghi marinari e delle imbarcazioni: «Con il progetto Neptune è nata la consapevolezza di quanto la civiltà marinara abbia segnato l’identità della nostra regione – ha sottolineato Troli – anche grazie a questa presa di coscienza il Museo del mare che sorgerà a San Benedetto, nei locali del Mercato ittico, ha l’ambizione di documentare non solo la storia locale, ma quella complessiva della civiltà marinara delle Marche»