SAN BENEDETTO DEL TRONTO –  Sulla riqualificazione (si fa per dire) di Viale De Gasperi, non poteva mancare “la politica” (dopo che in precedenza abbiamo ascoltato il parere anche dei tecnici) che ne è stata la diretta esecutrice. Per doveroso rispetto della par condicio ecco il parere di quattro esponenti (due per parte) delle coalizioni che da quando sono iniziati i lavori si sono succedute al governo della città.

Giovanni Poli, ingegnere, è stato assessore ai Lavori Pubblici nella gestione Martinelli e fu lui ad iniziare, insieme al collega Cesare Bonfigli autore del progetto, i lavori sul lato ovest: «Il rischio di ritrovarsi un viale “double-face” non è purtroppo una novità. Comunque, a vedere il lato positivo, potremmo sempre vantarci di avere, come forse unica città italiana, un viale con due marciapiedi completamente diversi».

Poli, ex Forza Italia, oggi consigliere di minoranza nelle file del Pdl continua: « Un progetto comune c’era. Solo che la nuova amministrazione, a suo tempo, non si è posta, o non ha voluto porsi, il problema di continuare l’opera rispettandone la uniformità. E’ facile dire che il lato est è più ampio e più arioso e si è impiegato meno tempo con poco disagi. Voglio ricordare, a chi avesse la memoria corta, che, primo, nel sottosuolo del lato ovest ci furono delle enormi difficoltà legate specificatamente ai sottoservizi e, secondo, che lo spazio di manovra è molto meno largo in quella corsia».

Soddisfatto e felice del risultato sembra invece essere Silvano Evangelisti, ex capogruppo Ds, oggi tra i banchi della maggioranza nelle fila del Partito Democratico: «Penso che sostanzialmente, con la riqualificazione del lato est, sia stato fatto un ottimo lavoro. Certo in maggioranza era stata sollevata qualche perplessità specie riguarda alla diversa colorazione del pavimento. Per carità, tutto può essere migliorato. Ho anche sentito pareri favorevoli di persone che abitano proprio sul viale. Poi voglio ricordare un’altro particolare non da poco: ovvero che il progetto, prima di essere approvato è stato portato all’attenzione sia del quartiere che delle associazioni di categoria».

Caustico ed ironico Pasqualino Piunti, ex vicesindaco sotto la giunta Martinelli: «Il nuovo viale De Gasperi è destinato ad un grande compito. Quello di suscitare l’ilarità di quanti si trovano a transitare. Oltre tutto, con il posizionamento attuale delle panchine, ora fronte strada, ora di traverso, se non quasi in mezzo alla strada, rimandano tanto alla pubblicità di un aperitivo a base di carciofi che era un panacea contro “il logorio della vita moderna”».

Piunti, ex capogruppo di An, oggi tra in opposizione nelle fila del Pdl, continua: «Purtroppo la triste realtà è l’esposizione ravvicinata ai gas di scarico del traffico per chiunque prova a sedersi da quelle parti per non parlare dello “stupendo panorama” offerto dal vedere sfrecciare in continuazione automobili di tutti i modelli. E pensare che avevamo lasciato 400 mila euro per la sua riqualificazione. Ma è stato come affidare i propri risparmi ad un giocatore d’azzardo incallito».

Chiude la panoramica di pareri Daniele Primavera, consigliere di maggioranza per Rifondazione Comunista: «Questo mischiume di stili e soluzioni non è in alcun modo una bella trovata. Noi come Rifondazione, in seno alla maggioranza, già in tempi non sospetti avevamo sollevato il problema della difformità di stile».

Primavera, che non ha esitato, in diversi occasioni, nell’esprimere dubbi e critiche sull’operato della coalizione di cui fa parte, conclude: «Non togliendo nulla al risultato che è comunque notevole resta il fatto che il maggior viale della città è una specie di anatra zoppa dal punto di vista del “look” architettonico. Ed intervenire sul lato ovest per adeguarlo a quello est mi sembra improponibile quando, ad esempio, ci sono da riqualificare molte strade parallele alcune delle quali versano in condizioni a dir poco disastrate».

Anche in questo caso, ci piacerebbe conoscere le opinioni dei nostri lettori circa le considerazioni dei quattro politici intervistati.