Dal settimanale Riviera Oggi n. 753

MARTINSICURO – E’ un fiume in piena Toni Lattanzi: affiancato dai due assessori di An da poco cacciati dalla maggioranza dal sindaco Di Salvatore, non risparmia critiche all’attuale esecutivo, lancia accuse ben precise e si sofferma su alcune delle numerose questioni che in un anno e mezzo hanno portato all’incrinatura dei rapporti tra An e Forza Italia e che hanno causato la fatidica scissione.

«Per ora ci soffermeremo solo su una minima parte del tutto – ci tiene a precisare sibillino – poiché d’ora in poi cominceremo con regolarità a tirare fuori tante questioni, delle vere e proprie “bombe” che finora sono state sottaciute e che devono essere portate a conoscenza dei cittadini. Dal 12 novembre (giorno in cui c’è stata la notifica della revoca degli assessorati ad An, ndr) – ha proseguito il coordinatore del circolo locale di An – la città di Martinsicuro ha finalmente in Comune un vero gruppo di opposizione, che in un anno e mezzo di amministrazione è mancato».

Certo che in un anno e mezzo tante cose possono cambiare, e dagli iniziali presupposti di collaborazione stabiliti all’avvio della legislatura nel 2007, quali sono state le cause che hanno portato a questa rottura?

«Senza dubbio il rapporto di collaborazione con la maggioranza si è rotto in seguito all’articolo sulla stampa dello scorso luglio in cui Fedeli e De Luca chiedevano maggiori interventi della Polizia Municipale sul territorio e un più fermo impegno del sindaco in questo proposito. Nonostante le nostre richieste in questo senso sia nell’estate 2007 sia in questa del 2008, avevamo notato che a Martinsicuro nulla veniva fatto per aumentare la sicurezza dei cittadini e contrastare il fenomeno dell’abusivismo commerciale sul lungomare. L’articolo quindi voleva essere uno stimolo e un motivo di sprone ad attivarsi per la sicurezza in città, ma il sindaco ci ha risposto che ci dovevamo vergognare per quello che avevamo fatto».

Fu questa affermazione del primo cittadino a spingere De Luca e Fedeli a non presentarsi al Consiglio Comunale del 22 luglio?

«La discussione era avvenuta proprio poche ore prima del Consiglio e i due consiglieri decisero di non partecipare all’assise civica poiché non vediamo il motivo di doverci vergognare per aver espresso un parere diverso dal resto della maggioranza. Ma il sindaco non è abituato ad essere contraddetto o a veder messo in discussione il suo operato.

Ad ogni modo se fossimo stati presenti ci sarebbe stato un ulteriore motivo di disaccordo, poiché avremmo votato contro lo schema di convenzione per l’affidamento della gestione dell’illuminazione pubblica ad una ditta privata.

Con quale motivazione?

Abbiamo dubbi e perplessità sulla procedura adottata per l’assegnazione.

Dopo il confronto che c’era stato a livello provinciale tra i gruppi politici, come sono proseguite le cose?

Il confronto era servito a chiarire le rispettive posizioni e i toni erano tornati sereni. Nulla faceva presagire a quanto poi è successo. Non abbiamo più fatto critiche alla maggioranza ma c’è stata una riunione alla quale non siamo stati chiamati a partecipare e in cui si è deciso di farci fuori. I nostri attacchi sulla stampa sono stati successivi a quella riunione, e supponiamo che il motivo per la nostra uscita sia da ricondurre ad una questione che esula dalle divergenze politiche e che supponiamo riguardi in maniera personale la persona del sindaco. Deve avere quindi il coraggio di dichiarare le reali motivazioni per cui siamo stati esclusi dalla coalizione.

Nel corso di un anno e mezzo di amministrazione, ci sono state, oltre alla sicurezza, altre questioni non siete stati d’accordo durante la vostra presenza in maggioranza?

Ad esempio sulla vendita del terreno a Villa Rosa per sanare i debiti Franchi e della Torre Carlo V. Riteniamo oltretutto che l’area in questione non sia vendibile, a dispetto di quanto va affermando il sindaco. Tant’è che stiamo aspettando la relazione del tecnico incaricato, che presumiamo darà ragione alle nostre supposizioni.

Anche la realizzazione dello Smaila’s ci ha visti contrari: a Martinsicuro c’è un tipo di turismo prettamente di tipo familiare, che vuole la tranquillità e non i locali che fanno musica fino a notte inoltrata. Infine, avevamo perplessità anche sugli accordi di programma, concepiti senza troppi vincoli.

Come pensate di proseguire d’ora in poi in veste di gruppo di opposizione?

Innanzitutto ci teniamo a precisare che non vogliamo che l’amministrazione cada, poiché sarebbe un enorme danno per Martinsicuro, e saremo disponibili a votare documenti programmatici importanti se lo riterremo opportuno, ma ci saranno questioni su cui assolutamente saremo vigili e non transigeremo.

Ad esempio?

Tre sono le questioni su cui saremo intransigenti: una maggiore sicurezza dei cittadini, (e se necessario laddove Polizia Municipale e forze dell’ordine saranno insufficienti proporremo l’organizzazione di ronde private), una maggiore pulizia del territorio, e la parsimonia e l’oculatezza nelle spese. A questo proposito abbiamo avuto modo di assistere ad inutile sperpero di denaro per cose futili utilizzando risorse che potevano essere invece destinate a più utili impieghi.