SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Continua il confronto fra i sindacati dell’agroalimentare e Vincenzo Ciulla, l’imprenditore di origine siciliana che ha firmato un contratto di affitto con la Malavolta Corporate per la ex Surgela. Venerdì scorso c’è stato un incontro presso la Provincia di Ascoli, alla presenza anche di Massimo Rossi ed Emidio Mandozzi.
C’è soddisfazione per le intenzioni dell’imprenditore di far ripartire lo stabilimento, ma ci sono dubbi per il piano industriale presentato e per i livelli occupazionali stabiliti al momento del riavvio della produzione. Su 80 dipendenti attualmente cassintegrati, infatti, Ciulla prevede di riassumerne un numero fra 22 e 28.

La segreteria dell’Ugl agroalimentare manifesta le sue critiche in una nota, affermando: «Il piano industriale per la Ortofrost (è il nome scelto per il nuovo corso dell’azienda, ndr) è debolissimo: senza Nestlè e con volumi produttivi limitati, a fronte di costi generali di partenza solo per gli affitti di 616mila Euro. Questo piano è poco credibile; così come illustrato farebbe saltare il conto economico della nuova azienda».

L’Ugl chiede una ricollocazione immediata per un numero maggiore di dipendenti e la previsione di maggiori volumi di produzione, esprimendo questo giudizio: «Questa richiesta è anche la cartina di tornasole per misurare l’affidabilità del piano industriale di Ciulla; a nessuno sfugge che per pagare gli affitti per 616mila Euro alla Ortofrost occorreranno volumi produttivi coerenti con questa spesa generale primaria. Il confronto, aperto in Provincia, andrà avanti con la più ampia disponibilità da parte nostra ad approfondire tutte le complesse situazioni sul tappeto».