Da Riviera Oggi numero 751

CUPRA MARITTIMA – Verso le amministrative 2009, conosciamo i politici di Cupra. È la volta di Matilde Cameli, assessore ai servizi sociali, sanità, al volontariato e alla Casa di Riposo.

Coma valuta l’operato della giunta Torquati?

«È un sindaco che sa sdrammatizzare. È gratificante lavorare con lui e fa crescere politicamente. Dobbiamo tutti cercare di dare il massimo con il poco che abbiamo, infatti siamo riusciti a portare a termine tutti i progetti».

Come si è trovata dunque in questi anni?

«Questo per me questo è il secondo mandato, quindi sono dieci anni che mi occupo del sociale a Cupra. Il primo mandato era entusiasmante perchè si trattava di una novità per me, il secondo è stato più duro ma pià bello. Nel Comune si riescono ad avere rapporti umani con tutti: c’è molto affiatamento con tutto il personale. Colgo l’occasione per ringraziare Melissa Ascani, la responsabile del mio ufficio, e Maurizio Virgulti, che mi hanno supportato nell einiziative».

Cosa è stato realizzato nel suo campo?

«Partendo dal principio che il sociale non si dice ma si fa, il primo compito è quello di ascoltare i bisogni delle persone, siamo riusciti quindi a creare un vero rapporto con chi viene da noi a cheidere aiuto. L’amministrazione ad esempio segue l’handicap in tutti gli ambiti della vita di una persona, dall’assistenza domiciliare a quella scolastica, alll’abbattimento delle barriere architettoniche. Abbiamo sempre messo a disposizione le risorse, e nonostante le difficoltà economiche abbiamo raddoppiato i servizi dove ce n’era bisogno».

Interagite anche con le scuole?

«Sì, affrontando problemi sociali come ad esempio la sessualità. Facciamo anche prevenzione del disagio attraverso un progetto che responsabilizza i ragazzi delle superiori».

E con i giovani?

«Abbiamo creato il Cag, ovvero il centro di aggregazione della consulta, i ragazzi che lo gestiscono stanno facendo un ottimo lavoro. Abbiamo promosso anche le giornate di “Uniti contro la Dorga”, realizzato “Planet Music”, ovvero un centro gratuito gestito di volontari per studiare musica con una sala prove e della strumentazione all’avanguardia».

Cosa offre Cupra per i ragazzi?

«C’è tutto: sport di ogni tipo, associazioni culturali, cinema, gallerie d’arte, abbiamo una discoteca, i pub, iniziative musicali, il centro femminile, il volontariato, la consulta, senza contare l’imponente storia del paese. Quindi non si può dire che Cupra non ha niente, Cupra ha moltissimo, sono i giovani stessi che devono interessarsi alla ricchezza che hanno sotto gli occhi».

Qual’è la situazione del volontariato?

«Migliore di quanto si pensi. Grazie anche ad una convenzione con l’Unitalsi, abbiamo coperto un’ampia fascia di servizi».

Lei è anche assessore alla Casa di Riposo, cosa dice a riguardo?

«Siamo al terzo stralcio dei lavori per sistemare l’edificio, anche se vanno un po’ a rilento. Si tratta dell’unica struttura residenziale per autosufficienti, si trova al centro del paese, e gli ospiti vengono trattati bene sia dalla cooperativa che gestisce i servizi sia dall’amministrazione. Come novità ho in progetto di portare alla Casa di Riposo la pet terapy».

E la sanità?

«Si punta molto alla prevenzione. Con l’Asur infatti abbiamo portato avanti il progetto di affido familiare, seguiamo il consultorio, facciamo prevenzione nelle scuole».

In generale, cosa si dovrebbe cambiare di Cupra?

«La mentalità. I cittadini devono essere più positivi nei confronti del proprio paese che invece non apprezzano abbastanza. Un altro problema di Cupra è l’integrazione degli stranieri: è difficile, e bisogna ancora lavorarci molto. Abbiamo promosso corsi di lingua ma hanno avuto poca affluenza. Una figura che funziona molto invece è il mediatore culturale. Si tratta di un’insegnate albanese, che è riuscita a favorire l’integrazione nelle classi di ragazzi stranieri. A proposito, ho preteso anche di avere qui a Cupra, una volta a settimana, il centro provinciale dell’integrazione».

Si ricandiderà?

«Non lo so perchè sinceramente ho molti impegni famigliari e personali. Per ora si pensa solo a lavorare e a portare a termine gli impegni. Vedremo».