dal settimanale Riviera Oggi numero 750
SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Se i flussi giornalieri presso la mensa e i centri di ascolto della Caritas Diocesana di San Benedetto risultano triplicati in appena tre anni, questo significa che qualche problema, il territorio sambenedettese, ce l’ha.
Come conferma Umberto Silenzi, diacono e responsabile della Caritas locale, il quale ci spiega che «attualmente si presentano in media 45 persone al giorno presso la mensa e quasi altrettante nei centri di ascolto presso la sede. Di questi la metà è ormai rappresentata dai cosiddetti “nuovi poveri”, ovvero nuclei familiari che fino a quattro, cinque anni fa riuscivano a mandare avanti il budget mensile ma che ora si presentano agli sportelli dell’istituzione con in mano le bollette del telefono, del gas o della luce».
«In genere sono persone che alle spese delle utenze devono aggiungere quelle dell’affitto o del mutuo – precisa Silenzi – e molti devono scegliere quali pagare visto che gli introiti non arrivano più a coprire tutti».
Naturalmente, parlare del fenomeno nella Riviera delle Palme non ha senso se non si dà uno sguardo complessivo al resto dell’Italia e, vista la crisi finanziaria globale, all’Europa. Ad esempio nel nostro paese le misure contro la povertà sono le meno efficaci in Europa: se in alcuni paesi (come Svezia, Danimarca, Olanda, Germania, Irlanda), l’impatto della spesa per la protezione sociale riesce a ridurre del 50% il rischio povertà, da noi si raggiunge un magro 4%.
L’ottavo Rapporto sulla Povertà della Caritas Italiana-Fondazione Zancan lancia l’allarme, ricordando i dati Istat: il 13% degli italiani è povero, vive con meno di 500-600 euro al mese. Sono povere le famiglie con anziani (soprattutto se autosufficienti) ed è povero un terzo delle famiglie con tre o più figli; il 48,9% di queste vive al sud. Avere più figli aumenta il rischio di povertà. L’Italia, insomma, spende troppo in previdenza e poco per la protezione sociale.
«Di conseguenza – precisa Francesco Marsico, vice direttore della Caritas Italiana – i cittadini “coinvolti” nel fenomeno povertà sono circa 15 milioni». La soglia di povertà relativa è calcolata sulla spesa familiare per consumi che per il 2006 (gli ultimi dati disponibili dall’Istat) è stata fissata a 970,34 euro mensili per una famiglia di due persone. I “quasi poveri” sono al di sopra di questa soglia per una somma esigua, che va ad esempio anche dai 10 ai 50 euro al mese.

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