GROTTAMMARE – Una volta per tutte il Gup ha chiuso il caso Fish. Nella mattinata del 6 novembre, infatti, presso il Tribunale di Fermo sono stati prosciolti tutte le persone sottoposte ad indagini in questa seconda trance (Luigi Merli, Giovanni Tosti, Marco Marcucci ed Elvio Mazzagufo), ovvero la fase preliminare della fase giudiziaria.

Il sindaco, finito il ciclone “Fish”, si esprime sul caso apertamente, durante una conferenza stampa appositamente convocata: «In questo ultimo anno e mezzo mi sono astenuto da commenti, nonostante le sciocchezze apparse sulla stampa. Le persone serie hanno fiducia nella giustizia e nella magistratura».

Una carica di parole va anche contro chi ha «fatto in modo che certe cose venissero fuori gonfiate all’ennesima potenza», continua Merli, riferendosi all’ultimo esposto: «È stato rasentato il ridicolo, la situazione è stata strumentalizzata soltanto per uso politico, superando il limite della decenza».

Con l’occasione, a scanso di equivoci, è stato anche spiegato l’iter, ovvero che l’esposto che era stato presentato, non era una condanna, ma un’azione giudiziaria per le indagini: «Nessuno era ed è colpevole. Chi in questi mesi ha starnazzato, anche gridando le dimissioni del sindaco, dovrebbe farsi un esame di coscienza. Questo è un apporto alla politica che non serve, la politica è per il cittadino, tutto questo ha invece non ha portato nulla al cittadino».

La difesa per il “caso” Fish, infatti, è a spese del Comune, proprio perché partiti da un esposto. Il primo caso, chiuso nel 2006, costò 13 mila euro «grazie al nostro avvocato Cristina Perozzi, che ha difeso 14 persone», mentre per questo secondo i quattro indagati hanno avuto un avvocato ognuno: le spese, quindi, non sono ancora conosciute.

«Il costo più grande – afferma l’avvocato Cristina Perozzi, in questo Fish 2 avvocato del sindaco – è stato quello umano, di persone sottoposte loro malgrado alle indagini preliminari».

«Abbiamo cose più serie da fare» conclude Merli.