GROTTAMMARE – E’ un momento delicato per il Grottammare. Come se non bastasse, oltre la mancanza di risultati, è arrivata pure la stangata del Giudice Sportivo che ha squalificato il tecnico Scarfone per quattro giornate e il responsabile dell’area tecnica Pino Aniello per tre giornate. Lo abbiamo ascoltato alla vigilia della insidiosa trasferta di Casoli.
Come ha preso la notizia?
«E’ proprio una batosta, come si dice piove sul bagnato. E’ una mazzata inattesa e ingiusta in quanto sia io che il nostro allenatore non avevamo rivolto frasi così pesanti, ingiuriose come il referto farebbe credere. Molti allenatori per molto peggio avevano avuto le stesse sanzioni. Ero stato rassicurato dall’arbitro a fine gara che mi aveva tranquillizzato sulla motivazione del referto invece a quanto pare ha fatto diversamente. Credo sia stato condizionato da uno dei due guardalinee che ha richiamato la sua l’attenzione riferendo gli accaduti della panchina. Io e il mister non abbiamo detto nulla di lesivo solo che stava arbitrando a senso unico. E pensare che ero intervenuto per difendere il nostro tecnico e moderare la situazione invece a quanto pare ho peggiorato le cose. E poi beffa delle beffe in questa categoria per “sole” 4 giornate non si può fare ricorso perché ce ne vogliono di più».
Chi traghetterà la squadra domenica dalla panchina?
«Andrà il tecnico della juniores Poggi. Ma per una squadra che già ha dei problemi non avere i propri punti di riferimento in panchina è cosa gravosa, può influire sul risultato come domenica quando negli ultimi 25 minuti non c’era nessuno che desse delle indicazioni tant’è vero che abbiamo preso il gol».
Cosa c’è che non va in questo Grottammare?
«Credo che in questo momento delicato, in questi 2 ultimi passi falsi abbia influito il morale. La mancata vittoria col Tolentino, che ci sentivamo ormai in pugno, abbia determinato una delusione mentale influente. Comunque i gol presi nel finale e le sviste arbitrali non possono fungere da alibi. Se alla squadra gli si ripetono certi eventi è chiaro che le cause sono svariate, una di queste è un calo di concentrazione. Mi assumo tutte le responsabilità tecniche, la squadra l’ho fatta io, credevo negli uomini che ho scelto sul mercato e se le cose non vanno qualcosa dovremo cambiare. Il mercato riapre a dicembre fino ad allora questo gruppo ha confermata la fiducia».
La difesa sembra reggere ma non sembra che manca un regista che colleghi il centrocampo con l’attacco?
«Rispetto lo scorso anno abbiamo scelto caratteristiche diverse. Oltre a Bolzan avevamo Napolano che rifiniva per le punte. Finora Di Felice infatti è isolato davanti ma noi durante la campagna acquisti avevamo puntato su 3 o 4 pilastri di livello e il resto avremmo fatto affidamento sui giovani che già avevamo in rosa come Pasquini, Curzi. Ma uno di questi pilastri sui quali non avevamo il minimo dubbio è Puglia che però sta giocando al di sotto delle sue possibilità. Ill ragazzo è il primo ad esserne dispiaciuto, ha grandi qualità».
Cosa occorre allora?
«Ci serve ritrovare il morale. E’ necessario fare risultati in questo momento anche giocando male. Ma se le cose dovessero continuare ad andare male non resteremo con le mani in mano guardando il Grottammare retrocedere, cercheremo di attuare delle soluzioni e cambiamenti ma ripeto fino a dicembre resteremo così».