SAN BENEDETTO DEL TRONTO- «Il Comune di San Benedetto non solo ha omesso di adeguare i locali del municipio alle norme di salvaguardia sul lavoro ma ne ha stornati i fondi per arredare gli uffici del sindaco e di alcuni assessori ».

Lo afferma Bruno Gabrielli, esponente del Pdl il quale ricorda una sua interrogazione del 4 maggio 2007 (vedere allegato in Pdf) nella quale chiede, tra l’altro: «In riferimento all’acquisto degli arredi di lusso per gli uffici del sindaco e dell’assessore Emili, come si è potuto utilizzare del denaro destinato alla messa a norma e alla sicurezza degli ambienti di lavoro della sede comunale».

La somma alla quale si riferisce il consigliere dell’opposizione farebbe capo al capitolo di spesa numero 123.016. Da questo conto l’Amministrazione avrebbe, con determina dirigenziale numero 462 del 24 marzo 2006, sempre per bocca di Gabrielli «utilizzato fondi per almeno 50 mila euro destinati alla messa a norma e sicurezza».

La determina, per parte sua, recita: «I lavori previsti consistono nella realizzazione di tinteggiature per interni rispondenti alle vigenti normative igienico sanitarie, nella fornitura di materiale elettrico con la necessaria manodopera specializzata per la relativa posa a regola d’arte ed altresì, nella verifica tecnica dei quadri e degli impianti elettrici esistenti volta alla certificazione degli stessi».

Nel testo si parla di “tinteggiature” e “forniture e messa a norma di materiale elettrico” senza alcun riferimento riguardo alla messa a norma di locali per la prevenzione di incendi. Mancanza messa poi in risalto dal sopralluogo dei Vigili Del Fuoco di Ascoli Piceno.

«Ora aspettiamo l’evolversi delle indagini e la sua relativa conclusione – rileva Gabrielli – Ma il fatto di per sé è di una gravità tale che esula da qualsiasi strumentalizzazione politica e se ci saranno dei responsabili essi vanno perseguiti penalmente.