SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Nei prossimi quattro anni si taglieranno 7 miliardi e 800 milioni alla Pubblica Istruzione. Il governo chiude le scuole che hanno meno di 500-600 studenti. Da ora in poi ci saranno meno ore, meno insegnanti, meno cultura». Di questi temi si parlerà nell’incontro pubblico, dal titolo “Fermiamo la distruzione della Scuola Pubblica”, che si svolgerà martedì 14 ottobre, alle ore 18, presso l’Hotel Progresso a San Benedetto. Parteciperanno Arturo Scotto già parlamentare e membro del Coordinamento Nazionale di Sinistra Democratica, e Giuseppe Vaglieco segretario Provinciale Flc-Cgil.
Si legge in una nota stampa inviata dal Coordinamento Sinistra Democratica di San Benedetto: «Nell’ipotesi più ottimistica, si rischia la chiusura di più di mille scuole, in particolare nei piccoli comuni. Si tagliano 150 mila posti nella scuola. Si ritorna al maestro unico (per decreto e senza discussione) e si riducono le ore di lezione da 30 a 24. Si torna al passato senza tener conto che la scuola elementare in Italia oggi funziona, ed è una scuola di qualità».
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Ai pochi preoccupati della situzione scolastica, che a secondo del colore del governo, gridano al misfatto, per me è ora di finirla, la scuola italiana e bella che distrutta e a parer mio i devastatori son ben individuabili e sono i classici mali italici e non stò neanche ad elencarli, perchè è inutile. I ministri tipo DE MAURO, L.BERLINGUER, L.BRICHETTO, FIORONI e buon ultima la GELMINI, non sono stati mai ben accetti nè dai professori ne dagli studenti, quinni non è la politica lo snodo perverso del contendere ma le categorie sindacali e gli studenti che su fronti diversi ma… Leggi il resto »
Uno dei grandi problemi della scuola è la sua aziendalizzazione (gli studenti sono ormai dei clienti). Non c'è più un programma di studi serio che abbia come obiettivo la formazione del ragazzo (è solo uno specchietto per le allodole). La preoccupazione di molti presidi ed insegnanti è quella di riuscire a formare le classi per mantenere il posto di lavoro ed il "buon nome" (?) dell'istituto. Due piccoli esempi: 1) Vietato bocciare, altrimenti si rischia di non vedere più il cliente che potrebbe migrare verso la concorrenza (chiedo scusa, istituto). 2) Per attrarre i futuri clienti si agisce più o… Leggi il resto »
IO personalemnte trovo la Scuola troppo poco aziendalizzata: Lo studente è un cliente di un’istituzione pubblica e merita il servizio che richiede poichè è lui (la sua famiglia) che tramite le tasse finanzia questa struttura. La scuola è decaduta (tranne poche eccezioni) perchè gli studenti (e le loro famiglie) vogliono passare l’anno e gli esami al minimo sforzo eliminando ogni formadi meritocrazia, livellando i voti su una scala che va da 6 a 10. Questo è il presupposto per creare un sistema scolastico a 2 velocità: eccellenza e scuola di massa. Guardate che succede nelle università italiane, tutti protestano per… Leggi il resto »