Samb. Mi è stato detto che il presidente della Samb ha pubblicamente dichiarato: «Se qualcuno domani viene a chiederci la Samb, gliela regalo». La prendo per buona in attesa di verificare (non ho comunque motivi di dubitare) e, magari, capire se è una battuta o meno. Se è una battuta a me non fa ridere, se è vero mi viene da piangere perché sarebbe testimonianza, non solo di un disinteresse totale ma anche di un’inquetante punto interrogativo: perché ora non vuole nulla e due mesi oltre un milione e mezzo di euro? Nessuno darebbe gratuitamente una società senza debiti o forse adesso ci sono? Nè credo che Gianni Tormenti sia improvvisamente impazzito o diventato un benefattore. Quindi perché?
Mi hanno anche riferito (ma qui i dubbi che sia vero sono molto più forti) che la società ha smentito di aver parlato, a fine agosto, di aspettative di classifica da zona play off o da semplici prime posizioni. Io posso assicurare che quelle cose furono effettivamente dette per un semplice motivo: la mia corrispondente aveva scritto che la società rossoblu puntava alla serie B ma fui costretto (giustamente) a rettificare che non puntava alla serie B, ma semplicemente all’alta classifica. Così feci per inquadrare nel miglior modo possibile il pensiero societario. Può darsi anche che sia ancora possibile ma è semplicemente assurdo che con tale potenzialità si stia a 2 punti e zero gol dopo ben sei gare. Come nessuna altra squadra in Italia.
Di qualcuno sarà pure la colpa. Nel calcio il ruolo dell’allenatore è diventato fondamentale e lo dimostrano i fatti con qualche eccezione. A San Benedetto del Tronto, invece, sembra che non conti più nulla e che tutti o quasi possono farlo. Palermo docet e Colantuono non è l’ultimo arrivato, anzi: evidentemente quello che io ritengo il più bravo allenatore italiano (e non un neofita) aveva qualche problema con quel tipo di squadra e di uomini. Con Ballardini la musica è completamente cambiata. Invito quindi Gianni Tormenti a verificare se hanno sbagliato anche loro nella scelta dei giocatori o no. Semplice.
Aggiungo che il clima che stiamo vivendo in queste ore a San Benedetto lo abbiamo vissuto decine di volte ma evidentemente chi si meraviglia (dirigenti o giornalisti) non lo sa. Non sa nemmeno che da questo tipo di “burrasca” tra persone arrabbiate ma civili è sempre scaturito qualcosa di buono. L’indifferenza no, quella può produrre solo una morte lenta. Ma la Samb, come stiamo vedendo, non morirà mai.