ASCOLI PICENO – Massimo Rossi addio? La manovra del Partito Democratico sembra, di fatto, orientata a far uscire da Palazzo San Filippo l’attuale presidente della provincia: il 30 novembre il Pd ha indetto le primarie sia per definire i candidati alle elezioni provinciali, sia per quanto riguarda i comuni chiamati a rinnovare i sindaci.
Le primarie sono uno strumento di raccolta dei consensi scritto nello statuto del Pd, quindi non c’è motivo di stupirsi della loro applicazione; stupisce, semmai, che vengano usate anche per rimettere in gioco chi è stato già legittimato dal voto popolare con l’elezione al primo mandato (Stati Uniti insegnano). Occorrerà dunque vedere come questo gioco di sponda del Pd sarà recepito dagli (ex?) alleati della sinistra radicale, Rifondazione in primis (è il partito dell’attuale presidente Rossi): il rischio di una rottura c’è, anche se il Pd chiede a Rossi di partecipare alle primarie come “pari fra pari” con delle primarie di coalizione che saranno però definite con gli alleati.
Ma chi parteciperà alle primarie? Di sicuro, Emidio Mandozzi, attuale vicepresidente della provincia e assessore al Lavoro (già sindaco di Spinetoli). Per candidarsi, occorre il consenso del 10% dei componenti dell’assemblea provinciale o il 3% degli iscritti. Non sono richieste primarie, invece, per quei comuni in cui c’è la convergenza del 70% degli iscritti.
«Stupisce che chi si fa paladino della partecipazione si tiri indietro di fronte ad uno strumento del genere – è la stoccata, neanche tanto velata, del coordinatore provinciale del Pd Mauro Gionni a Rossi – Noi non vogliamo dipendere né da Roma o da Ancona: vogliamo scegliere da noi stessi il nostro futuro».
E a chi, come il consigliere provinciale Gianluca Vagnarelli di Rc, sulle pagine di questo giornale, aveva accusato il Pd di non volere le primarie a Macerata, dove è in carica il presidente del Pd Giulio Silenzi, Gionni risponde: «Faremo le primarie anche a Macerata. Certo, se poi ci sarà un candidato unico, non serviranno». Insomma: c’è abbastanza per irritare Rossi e i partiti che lo sostengono.
Riguardo alle elezioni comunali, se ad Offida non sembra assolutamente necessario lo strumento delle primarie con Lucciarini saldamente candidato, a Monteprandone la situazione si fa più fluida: Orlando Ruggieri, già sindaco per due mandati, potrebbe sfidarsi con l’attuale sindaco Bruno Menzietti. Ma potrebbero non essere i soli concorrenti in lizza.
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Penso che queste primarie ai "danni" di Rossi siano un modo per perdere anche la provincia di Ascoli Piceno! Il PD ed il suo establishment, dopo avere contribuito con la creazione del "partito di carta" alla vittoria di Berlusconi, sta ormai sempre più portando "l'acqua con le orecchie" al PDL.
Trovo politicamente insostenibile che si spaccino queste primarie come strumento di democrazia. Se il PD avesse voluto discontinuità rispetto alla giunta Rossi sarebbe potuto uscire dalla maggioranza a suo tempo; invece c'è rimasto fino ad oggi e spaccia il tentativo di distruggere un amministratore come "partecipazione politica" candidandone addirittura il vicepresidente. Mi auguro che dalla base del PD parta per una volta qualche forma di rinnovamento che isoli chi sta tentando di regalare alla destra il governo della provincia e tante altre amministrazioni locali.
L'aria che subisce rifondazione e' chiaramente basata sull'usa e getta , quando avranno finito farete la stessa fine del processo nazionale . aspettate…aspettate ancora un po' che le bietole sono quasi cotte !!!
Berlusconi dovrebbe fare i complimenti al PD perché questo nuovo partito sta riuscendo nell'impresa in cui il cavaliere ha fallito: far sparire la sinistra.
Solo che purtroppo il PD non si rende conto che così facendo finise proprio per favorire Berlusconi il quale continuerà lo stesso a evocare lo spettro del comunismo e in più avrà gli oppositori forti, quelli capaci di farsi sentire, fuori dalla politica.
Le primarie per essere davvero uno strumento democratico dovrebbero essere utilizzate sempre prima delle elezioni, non soltanto quando fanno comodo per ramazzare soldi, avendo già scelto il vincitore o per eliminare un avversario.
laddove si giochi a fare la politica senza ascoltare i cittadini, ma soltanto manovrandoli a Loro piacimento ( come burrattini sempre più rigidi e legnosi)..la Politica è finita Ora su questa storia di Rossi ci sono tutte le contraddizioni possibili per spiegare anche al più ignorante degli ignoranti che è una "manovra" al di sopra di ogni logica d'interesse di parte politica, con solo scopo di eliminare, far fuori, annientare una persona scomoda, Rossi appunto.. Il PD è morto prima di nascere questo lo sappiamo benissimo, ma "alcuni" hanno preso il cadavere e lo portano in giro da padroni, facendone… Leggi il resto »
Sig. Primavera, le ricordo che se il PD esce dalla maggioranza Rifondazione rimane sola, cioè crolla il governo della provincia.
Lei dimentica che all'epoca delle elezioni amministrative Bertinotti chiese all'Unione 2 presidenti di provincia in tutt'Italia. Ma questo non significa che Rifondazione è la maggioranza in provincia, anzi… Rossi deve al PD (ex Margherita e DS) la sua Presidenza.
Occhio a guardare in casa d'altri quanto a Democrazia quando al congresso nazionale di RC è successo quello che è successo…
Ci siamo intesi credo.
Siamo alla fase 2, ora tocca a Rossi e, in fondo, del fatto che il risultato finale sarà la consegna della Provincia a Celani in barba ai problemi del territorio non frega niente a nessuno. L'importante è azzerare chiunque provi a manifestare, anzi meglio, ad avere idee proprie…e Rossi da questo punto di vista certo non può essere gradito a chi è abituato ai sudditi e non ai cittadini o compagni di partito.
DI PIETRO SALVACI TU!