ASCOLI PICENO – «L’istituzione di una Commissione d’indagine, per fare chiarezza sugli errori e sulle illegittimità commesse, avrebbe evitato che i responsabili potessero continuare ad operare indisturbati. Chi ha reso vano tale tentativo deve essere considerato corresponsabile della mala gestione»: Gianfranco Rotondi, ministro per l’Attuazione del Programma del governo Berlusconi e segretario nazionale della Dc per le Autonomie, si esprime sulla situazione del Consorzio Industriale, sommerso dai debiti e al centro del dibattito politico provinciale.
«È svantaggioso sopprimere una struttura disponibile, solo perché mal gestita da una politica senza controlli – dichiara il vicesegretario provinciale della Democrazia cristiana per le autonomie, Francesco Petrelli, riguardo la struttura consortile del Piceno Consid – Ha ragione il vicepresidente dell’assemblea legislativa regionale, l’avvocato Vittorio Santori di Forza Italia – continua Petrelli – la struttura consortile e le finalità istituzionali risultano ancora adeguati al nostro territorio che soffre da anni, più di ogni altra provincia marchigiana, la mancanza di infrastrutture e di un reale piano di sviluppo delle attività produttive».
«La Regione Marche – conclude Francesco Petrelli – titolare di una partecipazione pari al 30% del capitale del Consind, nonché per legge titolare della funzione di controllo, adesso che ha anche insignito un assessore al Piceno, se davvero intende esercitare i propri diritti e le proprie facoltà nell’interesse dei cittadini del nostro territorio non si lasci sfuggire anche l’opportunità offerta dalla vicenda del Consind».
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E che volete fare, quando non ci si capisce, non ci si capisce per cui una bella commissione di indagine e via.
Mi immagino già un gruppo di scienziati a capire, rigo, rigo tutte le interpretazioni del caso di fronte “al caso” politico dove la politica se la canta e se la suona.
Lotta agli sprechi dicono i politici.
(La parte finale è incomprensibile ndr)