MARTINSICURO – I lavori per l’allestimento delle sale del Museo Archeologico spostano la data di inaugurazione di qualche mese ma consentono all’amministrazione comunale di prendere tempo per studiare un piano di gestione della struttura che ancora risulta, ad oggi, piuttosto nebuloso.

Molte sono le potenzialità che il nuovo centro museale può offrire sia in termini di aggregazione culturale che di attrattiva turistica, ma ancora sono da definire come queste potenzialità verranno sviluppate. Il Comune non può sobbarcarsi le spese di personale fisso, anche se in base alla convenzione stipulata nel 2006 tra il Comune di Martinsicuro e la Sovrintendenza dei Beni Archeologici, sono previste all’interno del Museo la figura sia del direttore – individuato nel Sovrintendente responsabile di zona – che di un vicedirettore, nominato dal Comune e in carica per un periodo di tre anni: una persona che deve avere i requisiti di competenza ed esperienza tali da essere in grado di gestire la struttura, e che da indiscrezioni l’amministrazione comunale vorrebbe individuare tra il personale amministrativo dell’Ente.

Affiancata a questa persona poi ci sarebbe il lavoro svolto dai volontari dell’Archeoclub di Martinsicuro – sempre che il Comune decida di fare riferimento all’associazione truentina – che proprio la scorsa settimana ha riunito i vari soci per cercare persone disponibili eventualmente a collaborare in attività all’interno del museo. Dall’incontro di venerdì 12 settembre è emerso che circa una quindicina di soci e simpatizzanti abbiano espresso la volontà di far parte del progetto.

«Più persone aderiscono – ha spiegato Lino Tucci, presidente dell’Archeoclub – più si riduce l’impegno che ognuno deve offrire per le varie iniziative».

Tra i compiti che potrebbero essere svolti dai soci ci sono ad esempio l’accoglienza ai turisti nel museo e l’illustrazione dei vari materiali nelle sale.

«Ma le competenze saranno designate dalla Sovrintendenza – ha spiegato Tucci – poiché naturalmente i volontari dovranno seguire prima dei corsi di formazione in cui saranno valutate le potenzialità e le capacità di ognuno».

Il rischio concreto però è quello di dover basare l’apertura del museo e il regolare svolgimento delle attività solo sulla disponibilità dei soci dell’Archeoclub, che in quanto volontari, non costituiscono una garanzia di totale affidabilità a lungo termine. Ma, inutile dirlo, è un rischio che si scontra con la mancanza di alternative possibili.

«Ma a parte l’esposizione dei reperti, – ha concluso il presidente dell’Archeoclub – il Museo Archeologico offrirà anche percorsi didattici per le scuole e la possibilità di organizzare manifestazioni culturali nella sala polifunzionale che è stata appositamente concepita per questo scopo. Sarà inoltre inserito all’interno di un circuito museale che include anche altri importanti musei di Marche e Abruzzo per l’inclusione in iniziative culturali e percorsi turistici organizzati».