MARTINSICURO – Chi ha ucciso Aldo Moro? Chi sono stati i veri mandanti del suo omicidio? Chi aveva interesse ad abbandonarlo al suo destino?

Questi ed altri interrogativi sull’intricata vicenda dello statista italiano verranno affrontati nel corso della presentazione del libro “Doveva morire. Chi ha ucciso Aldo Moro”, che si terrà stasera venerdì 19 settembre alle ore 21 a Martinsicuro presso la Sala Consiliare e a cui parteciperanno gli autori, il magistrato Ferdinando Imposimato e il giornalista Sandro Provvisionato.

A trent’anni dal caso Moro, Imposimato – che all’epoca era il giudice istruttore nelle indagini per il sequestro e l’omicidio dell’esponente della Dc – torna sulla vicenda scoprendo inediti scenari e raccontando la storia dei 55 giorni che vanno dalla strage di via Fani alla morte del presidente democristiano. In sette occasioni Moro poteva essere salvato, ma nelle stanze del potere qualcuno tramò invece perché venisse ucciso. Ordini di cattura bloccati, i collegamenti provati con la RAF, il ruolo di Cossiga, i verbali del Comitato di crisi nascosti per lungo tempo.

Trent’anni dopo, uno dei magistrati più impegnati a dipanare gli infiniti misteri del caso, ripercorre i meandri dell’inchiesta che lui stesso cominciò nove giorni dopo la morte dello statista e, ricollocando la sua esperienza in un contesto più ampio di avvenimenti, offre testimonianze e rivelazioni decisive. Se ad assassinare il presidente furono le Br, i mandanti vanno cercati altrove.

Nel libro il magistrato rivolge accuse particolarmente gravi all’ex capo dello Stato Francesco Cossiga, all’epoca ministro degli Interni. Cossiga, secondo i due autori, avrebbe infatti operato delle forti pressioni sulla Procura generale, al fine di avocare a sé le indagini sul caso Moro, sottraendole all’ufficio istruzione – cioè allo stesso Imposimato e ai suoi colleghi – ed avrebbe utilizzato l’Ufficio centrale per le investigazioni generali e le operazioni speciali, per impedire ai magistrati e alle forze dell’ordine di salvare lo statista democristiano.

Un libro ricco di documenti interessanti e inediti, che include fotocopie di atti processuali e documenti del Ministero degli Interni.  Ma anche destinato a suscitare non poche polemiche:  «Ci aspettavamo una qualche reazione di Cossiga – hanno dichiarato i due autori – Ma non è mai arrivata».

Il principale interessato alla vicenda infatti, ancora non si è espresso pubblicamente sul tema.