SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 7 settembre 2008
Questa non la volevo proprio sentire: Ancona-Ascoli, la sfida più sentita delle Marche. Ha titolato così venerdì scorso la Gazzetta dello Sport il servizio in vista dell’odierno derby-cadetto tra biancorossi e bianconeri. Evidentemente l’autore dell’articolo è troppo giovane per non sapere che il derby più importante delle Marche è quello tra Samb e Ascoli. Dal quotidiano milanese proprio non me l’aspettavo perché aumenta il nostro “dolore” per una “distanza” abissale (20 anni) dalla serie cadetta.
Passiamo alla gara che è meglio ma neanche tanto. Il primo tempo è infatti nettamente a favore della formazione ospite che, dopo i primi venti minuti di studio, si rende conto che la Samb non gli è affatto superiore e decide di cercare il vantaggio. Ci riesce, dopo un salvataggio sulla linea di Forò, con Bonazzi; poi sfiora il raddoppio con un clamoroso palo ed una specie di “rigore” fallito da Sambugaro.
Tra le due squadre differenze anagrafiche abbastanza importanti: la Samb ha un solo giocatore sopra i 30 anni (Palladini), il Pergocrema ha in porta, in difesa, a centrocampo ed in attacco, cioè un giocatore per reparto con esperienza da vendere e cioè Brivio (anni 39), Ragnoli ((34), Brambilla (35) e Bonazzi (37). L’ha studiata bene l’ex Juve Daniele Fortunato ma potrebbe pagare alla distanza così tanti matusa. Il tecnico lo sa benissimo e, infatti, sostituisce il 30enne Bonazzi al 63’. Meno previdente il tecnico rossoblu che, evidentemente conosce poco l’espertissima squadra ospite, e non inserisce dall’inizio centrocampisti giovani e rapidi in grado di mettere alle corde i tecnici ma statici Bonazzi e Brambilla. Anzi indebolisce il centrocampo partendo con tre attaccanti: altro non sono Morini, Olivieri e Pippi. Per di più, dovendo rimontare, sposta Magnani terzino sulla fascia opposta, l’uomo più in forma e ficcante a sua disposizione.
Fossero questi tutti i problemi si potrebbe rimediare in tempi brevi. Sarà invece come negli ultimi due campionati: gran parte degli uomini visti oggi in campo potranno dare il meglio solo fra un paio di mesi. Nella speranza che il loro meglio assomigli molto a quello in dote ai vari Carlini, Desideri, Cia, Soddimo giusto per citarne qualcuno a caso. Se non fosse così parlare di sorte segnata potrebbe non essere fuori luogo. Le prossime quattro gare dovrebbero farci capire qualcosa di più. Speriamo in positivo.
Una cosa certa oggi è che la disfatta (è stata più di una sconfitta) odierna è stata meritata perché il Pergocrema poteva anche fare qualche gol in più.
La gara finisce con gli ospiti che si fanno più prudenti decisi a non rischiare più nulla. Ci riescono alla grande.
Due gare e zero punti come un anno fa, come due anni fa. Amara conclusione ma è così.