MARTINSICURO – Mese di settembre, tempo di bilanci per il settore turistico. A Martinsicuro seppure i dati ufficiali delle presenze non siano ancora stati diffusi, ci si interroga sull’andamento della stagione 2008. Francesco Ciaralli, presidente della Martintour, traccia un profilo del turismo martinsicurese, di come attualmente è e come potrebbe invece essere in futuro.

Anche se siamo ancora ai primi di settembre, è possibile già fare un bilancio sulla stagione estiva 2008?

«Ancora non ci sono i dati ufficiali delle presenze, ma credo che tutto sommato, a parte giugno in cui c’è stato un calo per via del cattivo tempo, a luglio e agosto il numero di turisti presenti a Martinsicuro è stato più o meno simile a quello degli scorsi anni. Ma il problema non è quello di quantificare le presenze».

E allora qual’è?

«A Martinsicuro da 30 anni a questa parte si sono succedute molte amministrazioni, ma nessuno si è mai occupato di sviluppare un turismo di “qualità”: ossia, non ci si può accontentare di turisti che scelgono la nostra città solo per l’ottimo rapporto qualità-prezzo, unica caratteristica al momento che ci differenzia da molte altre località. Quello che è sempre mancato è una politica di programmazione turistica, una progettazione per riqualificare Martinsicuro sul mercato delle vacanze e conferirle un “appeal” che attualmente non ha».

Quali sarebbero le strade da percorrere per raggiungere questo obiettivo?

«Innanzitutto avviare una programmazione a lungo termine per sviluppare degli obiettivi ben precisi. La tempistica è fondamentale per realizzare qualsiasi cosa. A Martinsicuro nel settore turistico si rincorre sempre l’emergenza: ad esempio la delibera per la collocazione del mercatino è stata fatta a fine giugno, i lavori di asfaltatura del lungomare a luglio, mentre ogni anno la manutenzione del territorio viene fatta sempre dopo Pasqua, il periodo meno indicato poiché è un pessimo biglietto da visita per i primi turisti che arrivano per decidere se passare o meno in città le vacanze estive».

Uno strumento essenziale per avviare una corretta programmazione del turismo martinsicurese potrebbe essere anche l’utilizzo del cosiddetto “piano marketing” che avevate in mente di realizzare insieme al Comune?

«La risposta del Comune a questo tipo di indagine per conoscere il turista tipo martinsicurese è stata piuttosto tiepida e, visto che i tempi di realizzazione si allungavano, noi operatori turistici abbiamo deciso di commissionare comunque a nostre spese la realizzazione del piano. Il costo non è esorbitante, si aggira intorno ai 10-12 mila euro, e il Comune volendo potrà poi sempre collaborare sostenendo una metà della spesa.

Riteniamo che sia uno strumento importante per progettare opere e servizi a Martinsicuro: non si può costruire un edificio mettendo a caso i mattoni, è necessario seguire un progetto sviluppato da un tecnico. Così come non basta preoccuparsi solo di organizzare feste per il calendario estivo».

Si spieghi meglio…

«A Martinsicuro da sempre c’è un’errata concezione che basti fare tante manifestazioni per rendere piacevole la vacanza al turista. E’ come se nel mio hotel mi preoccupassi di organizzare tutte le sere intrattenimento per i clienti e poi non badassi alla pulizia delle camere, alla qualità della ristorazione e dei servizi in genere. Sarebbe sufficiente per farli tornare l’estate successiva?»

Dunque quali sono i suoi suggerimenti per fare in modo che il turista torni a Martinsicuro ogni anno?

«E’ necessario come dicevo prima non improvvisare ma programmare la realizzazione di opere e servizi a lungo termine, seguendo un piano ben preciso: ci dovrebbe essere un maggiore dialogo e collaborazione anche fra i vari settori, urbanistica, lavori pubblici, commercio, turismo, in modo tale da lavorare in sincronia.

A tal proposito, nelle principali località turistiche italiane, come Rimini, Riccione, San Remo, il vicesindaco assume sempre anche la delega al turismo, proprio perché è la figura che insieme al sindaco, ha una visione globale dei vari assessorati e può coordinarli al meglio in funzione dello sviluppo turistico».

E per quanto riguarda il turismo di tipo familiare che non utilizza le strutture alberghiere quanto piuttosto gli appartamenti in affitto?

«In questo settore una delle priorità dovrebbe essere il censimento delle migliaia di appartamenti registrati come seconde residenze: conoscere il loro numero e le caratteristiche e i tipi di servizi che offrono potrebbe risparmiare a molti turisti delusioni, come è già capitato, per aver affittato un’abitazione per le proprie vacanze che poi si è rivelata priva dei servizi minimi, situata in una zona poco accogliente e che ha comportato una cattiva pubblicità per la nostra città».