SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La divisione delle province di Ascoli Piceno e Fermo resta tema di grande dibattito in questi caldi giorni di agosto.
A dire la sua, questa volta è Benito Rossi, presidente del circolo di Alleanza Nazionale di Porto d’Ascoli.
Rossi, partendo dal presupposto che continuare a occuparsi delle conseguenze derivanti da tale divisione è «un’inutile corsa all’indietro, poiché i fatti, anzi la legge, dice che ormai Fermo si è separata da Ascoli Piceno», si rammarica tuttavia di una mancanza di azione da parte delle istituzioni politiche che avrebbero dovuto «agire, farsi carico di una battaglia politica, prima ancora dell’approvazione della legge istitutiva delle Tre Province, legge che comprendeva la nascita di quella di Fermo».
Benito Rossi è infatti convinto che «quella attuale è una battaglia di retroguardia che alla fine danneggerà sia la neonata provincia di Fermo che quella di Ascoli, soprattutto a livello di immagine pubblica».
Un attacco Rossi lo lancia anche al Comune di San Benedetto del Tronto che, insieme agli enti locali dell’ascolano, non si è battuto con forza in difesa dell’unitarietà della provincia di Ascoli e aggiunge che «la battaglia odierna serve solamente a fini personali per la conquista di posti al sole, cioè di posti di governo della neonata provincia di Fermo, anticipando addirittura le prime elezioni provinciali e si litiga accanitamente sulla spartizione delle proprietà edilizie della vecchia Provincia».
«Riteniamo – aggiunge Rossi – che sia giusto battersi per una lotta propositiva e impegnarsi per creare occasioni atte a dare forza al nostro territorio, sia dal punto di vista economico e sociale che di immagine. Solo facendo così si potrà rendere un servizio alla nostra provincia e alla nostra popolazione».
«Infine – conclude Rossi – si può ripartire solo riconfermando, con i fatti, la vocazione turistica di San Benedetto del Tronto e del suo territorio. Le potenzialità ci sono e vanno sfruttate tutte con saggezza, lungimiranza, obbiettività e trasparenza sul fronte dello scenario provinciale».