dal settimanale Riviera Oggi Estate numero 739

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Maremoto Festival è alla sua seconda edizione e cresce l’attesa tra gli organizzatori e tra il pubblico. Una realtà che lo scorso anno ha fatto registrare importanti presenze a San Benedetto durante il suo svolgimento, che quest’anno propone una formula con cinque intense giornate di concerti gratuiti in un’area verde, a ridosso della spiaggia dell’ex camping (8-12 agosto, ingresso rigorosamente gratuito).

La formula prevede una suddivisione delle serate per aree tematiche come “Maremoto Emergenza”, “Maremoto Indie”, “Maremoto Progressivo”, “Maremoto style libero” e “Maremoto Rock&Fumetti”.

Si parte l’8 agosto con cinque gruppi della zona, che investiranno l’area del festival a colpi di punk, blues psichedelico, garage, gothic prog e rock internazionale. Poi il 9 agosto l’indie rock sarà proposto in salsa acustico-schizofrenica dagli ottimi “Marta sui tubi”, seguiti il giorno seguente dalla formazione storica de “Le Orme”, in una serata di rock progressive dai seventies ad oggi.

Lunedi 11 agosto sarà una giornata ricca di appuntamenti: partenza alle ore 18:00, con la proiezione del primo documentario sul rap freestyle italiano al Centro Giovani Casa Colonica. Alla proiezione parteciperà anche il rapper “Il danno” (Colle der Fomento) e Paura (13 Bastardi), che la stessa sera alle 21 si esibirà sul palco dell’area ex camping insieme a Mad Kid & Moddi MC (Vincitore del 2theBeat 04).

La conclusione è affidata alla performance dei 24 Grana il 12 agosto, poi il Closing Party con dj set elettronica.

Abbiamo incontrato Paolo Miti, presidente dell’associazione Occhio per Orecchio che ha ideato e organizzato la cinque giorni di musica, a cui abbiamo rivolto alcune domande sulla nuova realtà del Maremoto Festival.

Paolo, che cosa è il Maremoto, oltre ad essere un Festival?
«In realtà è un progetto che culmina nel Festival. Due sono gli obiettivi a cui guardiamo, l’uno a breve termine, rivolto a dare visibilità ai gruppi locali in ogni serata e a portare in Riviera band di spessore, l’altro a medio-lungo termine, che punta le energie verso l’educazione del pubblico ad un consumo di eventi di qualità e alla partecipazione attiva».

Cosa cambia rispetto allo scorso anno, ci sono migliorìe?
«Il Festival quest’anno si avvale della collaborazione di un nuovo gruppo di persone dell’Associazione Occhio per Orecchio, tutti volontari di San Benedetto e dintorni. L’altro cambiamento sostanziale è che ci siamo orientati di più verso un taglio rock. Precisamente il mondo del rock indipendente, che in questo momento ha più bisogno di essere promosso tra tutti gli altri generi».

Nel raggio di 100 km questo è un Festival al secondo appuntamento che ha funzionato bene. Quale è il segreto di questo successo?
«Innanzitutto la varietà dell’offerta, si va dal rock anni ’70 all’hip hop, passando per l’indie e il reggae. Gli eventi sono tutti di indubbia qualità, con scelte che hanno preferito artisti e formazioni distanti dal fenomeno “riempi stadi”, ma che hanno la capacità di sorprendere anche un pubblico dai gusti più differenti».
Servizio video a cura di Oliver Panichi

riprese Pier Paolo Flammini

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