GROTTAMMARE – Un mega-dipinto contro le “Bombe a grappolo” è l’ultimo progetto artistico su cui sta lavorando il pittore grottammarese Carlo Gentili: «Sarà un dipintodenuncia di almeno 100 metri quadrati: moderno, d’avanguardia e dai colori sgargianti che farà riflettere sull’assurdità delle bombe. L’ho concepito all’indomani dello storico trattato di Dublino sulla messa la bando delle cluster bomb; è mia intenzione, infatti, dedicare il dipinto all’impegno dell’Irlanda sul fronte della pace mondiale, per far si che anche l’arte dica un secco “no” alle bombe a grappolo, le bombe che colpiscono i bambini».

È il primo progetto d’arte d’avanguardia che affiancherà lo storico trattato di Dublino del maggio scorso, con il quale oltre cento paesi (Italia compresa) al mondo hanno detto no alle famigerate cluster bomb. Le bombe a grappolo hanno forme e colori tali da suscitare la curiosità dei bambini: Simili a palline da tennis o a cilindri dai colori sgargianti con attaccato un “simpatico” fiocco di stoffa o un “grazioso” piccolo paracadute, gli ordigni invitano facilmente ad essere raccolti prima di scoppiare.

L’iniziativa artistica del pittore grottammarese ha suscitato l’interesse dell’ambasciatore d’Irlanda Mr. Sean O’Huiginn, il quale in una nota ufficiale inviata a Gentili precisa: «Il Governo irlandese considera il recente congresso di Dublino un efficace passo in avanti per vietare queste armi crudeli ed inumane. Accogliamo in modo positivo l’appoggio a sostegno di questa iniziativa umanitaria. Quando questo prende la forma di un’opera d’arte, come nel suo caso, diventa particolarmente significativo».

Con quest’ultima iniziativa artistica che verrà ospitata nel Piceno, il pittore Gentili ribadisce il suo impegno di un’arte che scenda in campo nel sociale: «L’aspetto sociale è completamente negato dalla cultura moderna e dal mondo intellettuale e artistico che calcolano solo l’interesse, il guadagno, il proprio tornaconto remunerativo. L’accademismo artistico è gestito in maniera avulsa dalla realtà e secondo le astratte regole del mercato che nulla hanno a che vedere con l’arte e la cultura. Anche gli artisti per mera visibilità personalistica, si prestano alla svendita dell’arte costruendo i loro “balocchi insipidi” e collocandoli all’interno di spazi espositivi insopportabilmente distanti dalla gente e dalla realtà».

Importanti contatti sono stati intrapresi dal pittore con amministratori della zona, per far si che il dipinto possa essere collocato su uno spazio significativo.

Per ulteriori informazioni www.carlogentili.it