Torino, 19 febbraio 1980: i carabinieri arrestano Patrizio Peci: 27 anni, è uno degli esponenti di punta delle Brigate Rosse. Lo Stato ha inferto un duro colpo all’organizzazione che da anni insanguina l’Italia. Dopo aver incontrato il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, Peci inizia a parlare, snocciola nomi e indica luoghi, illustra gerarchie e ruoli dei brigatisti rimasti sconosciuti. Diventa il primo “pentito” degli anni di piombo. Ma le Brigate Rosse reagiscono e l’estate successiva sequestrano suo fratello Roberto, un elettrotecnico di 25 anni.
L’INFAME E SUO FRATELLO, in onda su History Channel (canale 407 di SKY) venerdì 1 agosto 2008 alle 21 racconta la vicenda familiare dei fratelli Peci e l’inizio della dissoluzione delle Brigate Rosse. La loro storia rivive nelle testimonianze della sorella Ida Peci, del procuratore generale di Torino Gianfranco Caselli, di Gad Lerner e di Marco Boato. Il documentario riprende anche un’intervista realizzata da Sergio Zavoli a Patrizio Peci.
Il 10 giugno 1981 Roberto Peci viene rapito da un commando di quattro uomini. Lo scopo è ribadire l’infallibilità delle tesi rivoluzionarie delle Brigate Rosse e intimorire i compagni tentati di seguire l’esempio di quello che ormai chiamano solamente “l’infame”. Per 54 giorni Roberto viene sottoposto a un processo farsa. I suoi interrogatori sono filmati. E Roberto ammette tutto quello che vogliono i suoi aguzzini: conferma di essere a sua volta un membro delle BR e dice di essere stato lui ad aver fatto arrestare Patrizio, trasformandosi in un traditore. Non solo. Roberto ammette che Patrizio sarebbe stato arrestato due volte: dopo essere finito nelle mani dei carabinieri, avrebbe accettato di lavorare per loro come infiltrato fino al giorno dell’arresto ufficiale
I brigatisti mandano le cassette della confessione agli organi di stampa che non le diffondono. Lo Stato conferma la linea dura: non si tratta con i terroristi. In una conferenza stampa la sorella Ida conferma la versione del fratello prigioniero, sperando che possa servire a salvargli la vita ed inizia una battaglia per mandare in onda i video, inutilmente.
Il 3 agosto, il corpo di Roberto viene trovato nei pressi di una discarica in via Fosso dello Statuario, alla periferia di Roma. Per ucciderlo i suoi aguzzini hanno sparato 11 volte. L’Italia è ancora una volta sotto shock di fronte al modus operandi delle Brigate Rosse, che ricorda da vicino il comportamento della mafia. Pochi mesi dopo la moglie di Roberto Peci, Antonietta, mette al mondo una figlia, che si chiamerà Roberta.
Il documentario è un viaggio nel dolore di Ida Peci, impegnata da anni a capire il perché dell’esecuzione del fratello.

L’infame e suo fratello, diretto e scritto da Luigi Maria Perotti, è stato prodotto da Stamen Film (Italia) e White Balance (Germania).