SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il sindaco Giovanni Gaspari ha nominato ufficialmente l’avvocato Leo Sestri assessore comunale ai Lavori Pubblici, in sostituzione del dimissionario Giancarlo Vesperini, conferendogli la medesima delega alla “Qualificazione e Sviluppo del Patrimonio Immobiliare cittadino”.

L’atto di nomina è stato siglato giovedì mattina nell’ufficio del primo cittadino segnando per Sestri l’inizio di una nuova esperienza all’interno dell’organo esecutivo dell’amministrazione comunale, dopo quella maturata nel 2001, ricoprendo la carica di assessore all’Urbanistica nella Giunta Martinelli.

Nato a San Benedetto del Tronto nel 1953, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Macerata nel 1977 e dal 1979 è iscritto all’Albo degli Avvocati di Ascoli Piceno. E’ inoltre docente di materie giuridiche presso l’Ipsia di San Benedetto del Tronto ed è stato vice Presidente della sezione Ascoli del Co.Re.Co, (comitato regionale di controllo sulle delibere degli enti pubblici).
Nella sua carriera politica è stato eletto consigliere comunale una prima volta nel 2001, carica abbandonata al momento della nomina ad assessore e dal 2006 ha ricoperto il ruolo di capogruppo del Partito Socialista sedendo sui banchi del Consiglio comunale. Già dalla prossima assemblea, prevista per domani, il posto di Sestri in Consiglio potrebbe essere preso dal dottor Mario Narcisi, primo dei non eletti nelle liste di partito.

Sestri rivendica di essere uno storico esponente di area socialista, dissociatosi dal partito dopo il crollo di credibilità a seguito di Tangentopoli nei primi anni ’90, impegnato poi in una giunta di centrodestra sorretto da una lista indipendente che condivideva con la maggioranza Martinelli l’obiettivo urbanistico di superare i progetti Prusst in direzione dell’adozione di un piano regolatore generale per la città.

Alle amministrative del 2006 è stato candidato con la poco fortunata compagine politica della Rosa nel Pugno, unione provvisoria di socialisti e radicali. L’area socialista, da alcuni mesi, si identifica di nuovo con la sigla storica di Partito Socialista.