Samb. Scusate il ritardo. Mi pare giusto che, dopo i tantissimi commenti (molto utili per la verità), dica anch’io la mia sul delicato momento che stanno attraversando i nostri beneamati colori rossoblu. Come primo punto fermo ci metterei il fatto che la famiglia Tormenti ha deciso (direi senza più ripensamenti) di passare la mano ad altri imprenditori che non gettino a mare l’inizio di ricostruzione che va a loro indubbio merito. I motivi potrebbero diversi, da quelli strettamente famigliari che, giustamente, sono fatti loro e vanno, per questo, rispettati e capiti ad altri economici egualmente importantissimi: non hanno denaro necessario “superfluo” da investire su una squadra in grado di puntare ufficialmente alla serie cadetta. Troppo rischioso e aleatorio perchè legato alla rotondità del pallone. Il traguardo potrebbe diventare certo o quasi soltanto se programmato per due o tre anni. Ma, in tal caso, l’investimento (acquisti-stipendi) da fare diverrebbe doppio o triplo. In entrambi i casi (famigliari e/o economici) il comportamento dei fratelli Tormenti sarebbe giusto e giustificabilissimo. Anche se fosse così, però, questo tipo di discorso posso farlo io ma non loro. Altrettanto chiarissimo. No? Insomma, secondo me, sono ancora in attesa di un acquirente serio e affidabile.
Spiego perché ho questa sensazione.
La società sta facendo del tutto per non compromettere una ancora possibile eventuale cessione: i tanti ragionamenti sulla panchina a Piccioni, sulla mancata conferma di Nucifora, sulla possibile conferma di Maurizio Natali come diesse, il ritardo sull’acquisizione di giocatori di categoria con stipendi sopra la norma attuale sono, a parer mio, inutili perchè obiettivamente ed esclusivamente legati alla volontà di non creare problemi ad eventuali compratori, i quali potrebbero non gradire certi nomi e quindi abbassare il prezzo di acquisto. Anche questo un comportamento, se così fosse, coerente e corretto.
Passo quindi ai ragionamenti inutili di cui parlavo prima e sui quali i nostri lettori sono in disaccordo.
Nucifora: l’avvocato, criticato per gli acquisti invernali che si sono rilevati poco redditizi, avrà sicuramente chiesto alla società maggiori garanzie economiche sia personali che come budget. Per i motivi sopra esposti la società non ha ritenuto di accontentarlo.
Ugolotti: giustamente la società rossoblu non teme di dover pagare uno stipendio a vuoto per un altro ma, anzi, è certa che quello stipendio non graverà più sulle proprie casse: Ugolotti si accaserà in un’altra squadra al 100%.
Natali e Piccioni: il diesse è sotto contratto per cui, fallito il suo trasferimento alla Spal, è tornato a gravare (credo poco) sulle casse rossoblu. Non mi sembra il caso di fare ragionamenti sulle sue capacità. Semplicemente perchè le ritengo ancora inespresse. Per il neo allenatore l’aspetto economico è simile. Basterebbe questo per non ritenerlo una certezza come, per esempio, poteva essere Nedo Sonetti quando la Samb, nel 1980, puntò al ritorno in serie B. Non credo che Enrico (Piccioni) si offenda se dico queste cose. In questo momento lui ha tutto da guadagnare (stipendo mensile a parte), la Samb invece rischia, tenta l’avventura. L’amore di Piccioni per i colori rossoblu è indiscusso ma andrà verificato quando, come gli auguro, farà fare alla Samb un grande campionato, magari la promozione in B. L’anno dopo cioè. A buoni intenditori poche parole.
Purtroppo, infatti, non ci sono ancora dati validi che dimostrano la sua grandezza come tecnico. Dicono: quando, nel campionato scorso, subentrò ad Ugolotti la Samb fece subito punti giocando benissimo poi fu esonerato perché i risultati non fecero più rima con il gioco. Perché, però, non fare lo stesso discorso per Guido Ugolotti, il quale quando subentrò a Calori fece giocare la Samb benissimo (gol a grappoli in casa e vitotrie importanti fuori) per ben 28 partite facendola arrivare alle soglie dei play off. Poi fu esonerato e giustamente perché i risultati non arrivavano e quindi richiamato, poi di nuovo (adesso) rifiutato dopo aver fatto sterzare la squadra che con Piccioni aveva fatto un punto nelle ultime cinque partite prima di essere sostituito.
Mi scuso per la lunghezza ma certi concetti in riferimento ai fatti e non alle chiacchiere erano, secondo me, tutti necessari. Buona fortuna ai Tormenti, ad Enrico Piccioni, a Maurizio Natali i quali possono sfruttare circostanze che nel calcio sono rare ma esistono: il Pescara trent’anni fa fu ripescato dalla C2 il mese di settembre dopo il ritiro precampionato, quando aveva già allestito la rosa scelta da un giovanissimo Galeone. Non comprò nessuno e vinse alla grande il torneo di serie C, approdando prima in B poi in A.