MASSIGNANO – Quattro poeti, quattro voci, quattro modi diversi di morire: Vladimir Majakovskij, Aleksandr Blok, Sergej Esenin, Boris Pasternak, questi i nomi degli scrittori che la compagnia Teatro Laboratorium 27 Aikot porterà sul palco del Forever Young di Massignano venerdì 4 alle ore 21,30, con lo spettacolo “Quattro modi diversi di morire. I poeti russi della rivoluzione”.
Un’interpretazione dell’amore nella sua tragica essenza, così si esprime il tema, inusuale per la poesia futurista, intrisa del sapore amaro della guerra, e della morte nelle sue molteplici sfumature.
Aleksandr Blok (1880-1921) fu uno dei più rappresentativi poeti russi di inizio secolo ed esponente del movimento simbolista. Sergej Esènin (1895-1925) fu esponente della corrente artistica e letteraria dell’Immaginismo: la sua poesia è profusa di un profondo senso di alienazione che lo accompagnò lungo tutta la sua esistenza. Oppresso dall’alcolismo si suicidò a soli trent’anni, scrivendo col proprio sangue la sua ultima composizione. Boris Pasternak (1890-1960) è noto per il celebre romanzo “Il dottor Zivago”, la cui pubblicazione gli attirò contro le ostilità del governo sovietico, che lo obbligò anche a non accettare il premio Nobel.
Su tutti spicca Vladimir Majakovskij, che nel 1914 scrisse nel giornale “Nov”, una serie di articoli sulla poesia e sull’arte in cui sfidava i tradizionalisti definendoli incapaci di sfidare artisticamente gli orrori della guerra con la loro effimera convenzionalità.
Accanto al tema della guerra ritrasse l’amore, in modo eccezionale, accentuandone gli aspetti tragici in tre delle quattro opere maggiori scritte proprio durante il periodo bellico. La più celebre fra esse è il poema ”Oblato v Stanach” (La nuvola in calzoni), diviso in quattro canti, che lo stesso Majakovskij descrisse tre anni dopo la sua pubblicazione come una quadruplice ribellione: abbasso il vostro amore, abbasso la vostra arte, abbasso la vostra struttura sociale, abbasso la vostra religione.
Lo spettacolo, ad ingresso gratuito, si inserisce nel programma di “Autoctophonia Festival”, la rassegna teatrale organizzata da Vincenzo Di Bonaventura, che interpreterà i versi dei quattro poeti russi.