SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Riceviamo e pubblichiamo da un comitato spontaneo di cittadini la seguente lettera, molto critica nei confronti dell’amministrazione comunale rispetto alle attuali condizioni dell’alveo del torrente Albula. Si tratta di un problema annoso, che puntualmente si riaffaccia, a maggior ragione d’estate, quando effettivamente la zona urbana del torrente non è proprio un bel vedere per i turisti. Da anni il Comune sta pensando a un progetto di risanamento, per il quale ci sono anche fondi ministeriali disponibili.

La messa in sicurezza idrogeologica è il passo prioritario e necessario prima della rinaturalizzazione del torrente, e sono in corso studi e procedure urbanistiche nei Comuni che si affacciano sul torrente. Ma nel frattempo, però, sarebbe bene mantenere un miglior decoro della parte che va verso il mare.

Ecco la lettera:

Il Torrente Albula è diventato una vera e propria palude in pieno centro cittadino, ma non sembra interessare a nessuno.
Ci domandiamo: ma il sindaco di San Benedetto ci passa mai sopra all’Albula?
O forse perché è di Porto D’Ascoli non è sensibile ai problemi dei sambenedettesi?
Nell’agosto del 2006 era stato interpellato sul progetto per il rifacimento del torrente anche riguardo ai fondi che dall’ottobre del 2005 giacevano presso le casse del Comune di San Benedetto, stanziati appositamente per il suo risanamento, ma il primo cittadino rispondeva asserendo che erano solo pochi mesi che si era insediato e naturalmente non era riuscito a fare nulla.
Dopo ben due anni dal suo insediamento a quanto pare non ha ancora fatto nulla per la riqualificazione urbana del torrente, nonostante siano arrivati tutti i soldi previsti per i lavori.
L’alveo del torrente è degno del terzo mondo, ci si può trovare di tutto dai tronchi di diverse dimensioni, tutti i tipi di bottiglie, materassi a molle e senza molle, escrementi di vario genere, siringhe, “pendicane” di tutte le razze.
Se ci si affaccia sul ponte di via Piemonte c’è un materasso incagliato nella melma da più di un mese. Siamo alla fine di giugno la stagione balneare è ampiamente iniziata, ma quest’anno la pulizia del torrente è fortemente in ritardo.
In questi giorni di massimo caldo ci sono due ruspe che lavorano fino alle ore 12 che stanno rimuovendo una melma maleodorante che intasa l’alveo e fa bella mostra all’interno del canale, fra le centinaia di persone che l’attraversano ogni giorno per andare al mare.
Siamo consapevoli che alla prima pioggia tutto il marciume finirà in mare?
Quando tempo ancora si dovrà aspettare per avere una situazione civile?
Ma i sambenedettesi non contano nulla?
L’ amministrazione comunale non ha capito che il torrente Albula è una potenziale risorsa per il centro di San Benedetto ed invece di sfruttare questo spazio con la creazione di una pista ciclabile, una passeggiata ecologica, parcheggi a sbalzo resisi indispensabili per la zona che attraversa, creazione di una rotatoria all’altezza dell’incrocio con la strada nazionale di vitale importanza a causa del traffico sostenuto, risistemazione della adiacente “vergognosa” via Montello, creazione di un camminamento decente per raggiungere il mare in 4 minuti da Via De Gasperi e dintorni, ha fatto sì che il torrente Albula si degradasse sempre più.
Da qualche anno si tende a sviluppare ed incrementare solo la zona di Porto D’Ascoli, per la contentezza dei turisti, si spera.
Come mai il restauro del lungo mare non è iniziato dal centro e precisamente dalla foce dell’Albula?
Perché dobbiamo privilegiare i turisti che a San Benedetto restano al massimo sette giorni e non spendono una lira a causa dei prezzi troppo alti, e discriminare i sambenedettesi quelli veri che abitano in centro e che se vogliono farsi una passeggiata sono costretti a fare lo slalom tra le biciclette, gli escrementi di cani, rischiando di inciampare ad ogni angolo a causa dei marciapiedi fatiscenti ?
I sambenedettesi che tutto l’anno lavorano e vivono a San Benedetto non si meritano di avere un lungomare dignitoso?
Per ora gli amministratori succedutisi sono stati capaci di mettere i parcheggi a pagamento ovunque, a ridurre i posti, già pochi, in Viale De Gasperi, a permettere lo “scempio Calabresi”, ma in compenso il sindaco ha provveduto ad arredare sontuosamente il suo ufficio.
Forse per le prossime votazioni si dovranno scegliere candidati solo ed esclusivamente di San Benedetto centro e non di Porto D’Ascoli, che a quanto pare fanno solo gli interessi dei portodascolani?
Restiamo in attesa di una risposta del sindaco, al quale vogliamo ricordare che per la prossima stagione balneare ci aspettiamo di vedere il torrente restaurato, ma per avere ciò, se i lavori cominciassero a Settembre 2008, sarebbe già tardi.