SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Fernando Palestini ancora nel mirino dei suoi colleghi di maggioranza; un esponente del Partito Democratico che chiede un rimpasto di giunta.
Questi i due concetti principali contenuti nell’intervento di Nazzareno Menzietti, ex Margherita, ora nel Pd, consigliere comunale.

«Già il collega Libero Cipolloni ha ribadito la necessità di essere ascoltati e fatti partecipi degli orientamenti discussi, ma tuttora non vi è ancora stata da parte del capogruppo Palestini nessuna forma di comunicazione o contatto», afferma Menzietti.
«Ritengo a questo punto che chi ha per dovere quello di informare e coinvolgere i consiglieri per facilitare il loro lavoro,
creare equilibrio nelle discussioni, come nelle decisioni che poi si andranno a prendere, debba per obbligo svolgere tale funzione, altrimenti non ci sono le qualità giuste per assolvere pienamente a tale mandato».
E poi la questione del capogruppo, tuttora in via di nomina, a causa del mancato raggiungimento degli “equilibri politici”. Nel senso che in molti, fra i consiglieri del Pd, si sono proposti per il ruolo, ma ancora non c’è stata la fumata bianca: «Rammento al segretario dell’unione comunale Felice Gregori che a oggi ancora non è riuscito a trovare la sintesi per un
capogruppo del Pd. Questo lo dovrebbe far riflettere», aggiunge Nazzareno Menzietti, che parla di situazione “imbarazzante”, che può «ostacolare il percorso del dialogo e dell’ascolto».

«Probabilmente la nomina di un capogruppo capace, autorevole e che coinvolga nella maniera migliore i consiglieri sarebbe una soluzione per ristabilire gli equilibri e nello stesso tempo per dare un nuovo impulso alle attività. Da valutare attentamente anche un rimpasto di giunta a mio avviso necessario a favorire un rilancio della situazione a sostegno dell’amministrazione comunale, un nuovo impulso per rafforzare il sindaco e migliorare nella quotidiana attività
politico amministrativa della città».
Menzietti auspica poi che si vada al più presto ad un congresso locale, per ridisegnare la dirigenza e rilanciare il partito, «che è maggioranza nella città ma che che ora sta vivendo solo frizioni».