dal settimanale Riviera Oggi Estate numero 732

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Vogliamo che San Benedetto diventi un partner a tutti gli effetti nell’ascesa della cantieristica navale nelle Marche». L’agenda dell’assessore alle Politiche del Mare Settimio Capriotti in questo periodo non tratta solo delle note problematiche della marineria sambenedettese, alle prese con il carogasolio che la mette in ginocchio come del resto accade in tutta Europa.
Un’importante azione amministrativa dell’esponente della giunta Gaspari riguarda infatti la risposta a questa domanda: come partecipare al coordinamento fra le varie imprese della nautica da diporto che da Pesaro a Fano, passando per Ancona, sembrano avere un futuro aureo davanti?
Un coordinamento sempre più necessario, dal momento che da Pesaro a San Benedetto operano imprese specializzate in vari aspetti della cantieristica, dagli scafi all’elettronica, agli arredi.
Come molti progetti ambiziosi, anche qui la molla iniziale scatta da una contingenza, da un dato di fatto incontrato quasi per caso. Ce lo spiega Sergio Trevisani, funzionario del Comune di San Benedetto e conoscitore delle dinamiche del mondo portuale sambenedettese.
«Io e l’assessore abbiamo scoperto con piacere che una ventina di imprese locali che operano nella cantieristica hanno aderito alla Cna Nautica picena. Questo vuol dire che riceveranno assistenza e parteciperanno a fiere e iniziative di promozione del loro lavoro».
A San Benedetto i cantieri operano ancora prevalentemente sui pescherecci, ma la presenza di imprese ambiziose e di molti falegnami specializzati negli arredi navali fa ben sperare.
La nautica da diporto, sviluppatissima a Fano e Ancona, ha bisogno di addetti e, come tutti i settori in crescita, necessita di formazione del personale, sempre più richiesto.
«Molti addetti sambenedettesi, soprattutto falegnami, lavorano fuori, ma non a Fano», ci dice Trevisani. «E allora le istituzioni hanno deciso di favorire una rete di progetti che hanno come capofila il Consorzio navale marchigiano. Idee per l’innovazione delle imprese, per la sicurezza dei luoghi di lavoro e quindi per l’uso di materiali sempre più ecosostenibili e meno pericolosi per la salute dei lavoratori».
A breve uscirà un bando regionale di 2 milioni di euro, legato al Distretto del Mare, la cabina di regia voluta da Ancona.
Insomma, le Marche puntano alto. L’idea è quella di un polo internazionale della nautica, diffuso sul territorio e sempre più specializzato.
Ma cosa può e vuole fare il Comune di San Benedetto?
LO SCALO DI ALAGGIO Per aiutare lo sviluppo della nautica da diporto, occorrerebbe l’allargamento dello scalo di alaggio, cioè di quella parte del porto dalla quale le imbarcazioni possono essere trasportate a terra. Quello attuale, risalente a fine anni ’90, è troppo stretto per le imbarcazioni da diporto più moderne, spesso più larghe di 7 metri. L’ipotesi di un allargamento della struttura è nell’agenda dell’amministrazione comunale, ci dicono da viale De Gasperi.
LE ECCELLENZE CHE CI SONO GIA’ Recentemente presso la ditta Metamarine, al porto di San Benedetto, si è svolto un importante incontro sul tema della cooperazione fra le imprese nautiche. Ne hanno discusso l’assessore alle Politiche del mare Settimio Capriotti, rappresentanti di Regione, Provincia, Confindustria, Cna, Consorzio navale marchigiano.
Il dibattito è stato anche l’occasione per una visita alla Gem Elettronica srl, alla Frigoemme, al cantiere Piergallini e alla stessa Metamarine.
Un’azienda come la Gem, ad esempio, produttrice di sistemi radar ed ecoscandagli per imbarcazioni militari, si sta orientando verso la nautica civile.
La Metamarine, nota per partecipare al mondiale Powerboat P1 con le imbarcazioni guidate da Marco Pennesi, studia possibili evoluzioni dal mondo dell’off shore al mondo del diportismo, cercando di adattare la tecnologia sviluppata sugli scafi race alla comodità degli arredi.
Insomma, un settore in continuo movimento, che tante soddisfazioni potrà dare all’economia sambenedettese, in termini di occupazione, prestigio, rilancio dell’importanza del porto.