SAN BENEDETTO DEL TRONTO – C’è stato il miracolo: l’Italia è riuscita a battere la Francia dopo ben trent’anni (2-1 in rimonta al mondiale argentino del 1978) e l’Olanda “B” ha onorato lo sport, battendo la Romania.

Qualcuno giustamente obietterà: «Miracolo? In fondo abbiamo solo passato il turno…». Intendiamoci alla vigilia dell’Europeo, tutti gli addetti ai lavori nazionali ed esteri indicavano gli azzurri come i maggiori favoriti per la vittoria finale e, pertanto, non era in dubbio che l’Italia passasse il turno, ma poi, per come si erano messe le cose, si può dire che superare le eliminatorie è stata davvero un’impresa.

Rimane un mistero perché Donadoni abbia deciso di privarsi di De Rossi, migliore in campo contro la Francia, nella prima sciagurata partita con l’Olanda. Preoccupante la scarsissima vena realizzativa di Luca Toni che con la Francia ha avuto almeno quattro palle gol clamorose, ma che ha comunque il merito di aver causato il rigore che ha portato al vantaggio di Pirlo. Una certezza: Cassano deve giocare.

L’eclettico ct francese, Raymond Domenech, nonostante l’Italia abbia dominato la partita ha dichiarato che l’arbitro slovacco Lubos Michel ha pesantemente condizionato la partita e che non è affatto convinto che l’intervento di Abidal su Toni sia da calcio di rigore… Forse ora che verrà esonerato, ci mancheranno un po’ le sue “Domenechate“.

Ma non c’è tempo di godersi questa bella vittoria, infatti, Italia-Francia è stato solo il primo dentro o fuori che ci attendono: domenica dovremo vedercela contro la Spagna di Luis Aragones che ha stravinto il gruppo D, chiudendolo a punteggio pieno con otto gol segnati e tre subiti.

L’elemento da temere maggiormente fra le “Furie Rosse” è sicuramente il bomber del Valencia David Villa, che con quattro centri è, momentanemente, il capocannoniere della competizione e che sembra intendersi a meraviglia con la stella del Liverpool Fernando Torres.

Ma la Spagna non è solo Villa e Torres, ci sono elementi di assoluto valore in ogni reparto: in porta il madridista Iker Casillas, in difesa il capitano del Barcellona Carles Puyol e il merengue Sergio Ramos, a centrocampo fuoriclasse come Fabregas, Iniesta, Xavi e Xabi Alonso.

E, come se non bastasse, domenica dovremo fare a meno di Gennaro Gattuso e Andrea Pirlo.