SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Italia-Romania. La partita sulla carta più facile, quella da vincere senza “se” e senza “ma”, la partita del riscatto, la partita della speranza… E’ finita in pareggio.

Azzurri che avrebbero ampiamente meritato di vincere per quanto fatto vedere nell’arco della gara: da un maggior possesso di palla a un arbitraggio (ancora una volta) penalizzante, dai miracoli del portiere romeno Lobont al regolarissimo gol ingiustamente annullato a Luca Toni.

Una beffa per gli azzurri? Non proprio, se si pensa che, qualora San Gigi Buffon da Carrara non fosse riuscito a parare il calcio di rigore del fiorentino Mutu a dieci minuti dal novantesimo, i campioni del mondo in carica sarebbero già a casa.

Ancora una volta l’Uefa non si è dimostrata obiettiva: la federazione europea, infatti, dopo aver definito regolare l’1-0 di Van Nistellrooy in Olanda Italia, giustificava anche l’annullamento del gol di Toni con un presunto fuorigioco attivo (!) di Del Piero. A smentire l’Uefa ci ha pensato proprio l’arbitro in questione, il norvegese Ovreboe, ammettendo di aver sbagliato a non convalidare la rete italiana. Preso atto del “mea culpa” del fischietto scandinavo e, probabilmente infastidita dal fatto di essere stata contraddetta, l’Uefa lo ha escluso dalle prossime designazioni per Euro 2008 e lo ha rispedito nei fiordi.

Tornando a parlare di calcio giocato: prestazione decisamente migliore a quella dell’esordio, imperdonabile lo sciagurato retropassaggio di Zambrotta (che personalmente ritengo il miglior terzino del mondo), carenza di inventiva in avanti e poca freddezza sottoporta.

Per la fantasia con Cassano dovremmo essere tranquilli, mentre per la scaltrezza in zona gol qualcuno (fra cui, forse, adesso anche Donadoni) rimpiange la mancata convocazione di un esperto “rapace” d’area di rigore come Inzaghi.

Con la Francia, anch’essa strapazzata dal “tornado Olanda” sarà obbligatorio vincere, sperando che gli orange, già matematicamente qualificati al primo posto, onorino lo sport contro la Romania.