ASCOLI PICENO – Provincia di Fermo, ultime battute. Se la scorsa settimana il governo Berlusconi sembrava voler congelare, per almeno 5 anni, la nascita del nuovo ente bonsai, partorito da una costola dell’attuale provincia ascolana, nelle ultime ore da Roma arrivano molte rassicurazioni a quei politici fermani che, evidentemente, hanno puntato senza incertezze su questa ulteriore proliferazione di incarichi e burocrazia come strumento di rilancio economico e sociale.

Ma, ovviamente, c’è chi (a nostro parere, ragionevolmente) si batte ancora per evitare questo ennesimo spreco di risorse.

Un Comitato spontaneo di cittadini, infatti, ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al Ministro dell’Economia Giulio Tremonti e al Ministro per la Funzione Pubblica Renato Brunetta, chiedendo di «fermare la scissione in due mini Province in un territorio già investito da crisi economica e occupazionale».

«Il comitato spontaneo dei cittadini e dipendenti pubblici ascolani e della provincia ascolana – si legge nel comunicato firmato dal dipendente provinciale Alberto Luzi – ritiene che molte delle notizie diffuse a mezzo stampa, che riportano come impossibile e addirittura dannoso il blocco della nascita della Provincia di Fermo, altro non siano che pretesti accampati dalla “Casta locale” con la malcelata volontà di perpetuarsi e crescere aumentando le poltrone politiche».

Però, spiega il Comitato, la situazione è ben diversa: «Sono in corso di realizzazione solo poche opere: la sede provvisoria della Provincia di Fermo che in concreto è una porzione del nuovo Polo scolastico fermano, progettato per tale uso e non per inserirvi gli uffici provinciali; e la Caserma della Forestale, che doveva essere realizzata da oltre dieci anni per allocarvi il già esistente Comando Stazione. E queste opere, anche se non nascesse la Provincia di Fermo, resteranno alla disponibilità pubblica, ovvero al Comune di Fermo o alla Provincia di Ascoli, per potenziare l’esistente circondario».

Aggiunge il Comitato: «A tutt’oggi, non è stato raggiunto alcun accordo sulla suddivisione del Patrimonio e tanto meno sul Personale che sicuramente non è disposto a subire alcun danno derivante da “campanilismi “e scelte politiche volute solo da pochi».
In conclusione i cittadini riuniti nel Comitato spontaneo, a fronte della nascita di due micro-province per complessivi 370 mila abitanti, chiedono un incontro con Berlusconi e i ministri perché «durante la campagna elettorale si è ripetutamente detto di voler eliminare le spese inutili».