SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «I consumatori sappiano che potranno trovare il pescato fresco locale solo fino a martedì sera, al massimo fino a mercoledì».
E dopo il blocco dell’attività di pesca e l’annuncio dello sciopero a oltranza, ecco le inevitabili ripercussioni sul consumo di pesce fresco dell’Adriatico. A parlare in questi termini è Antonio Grossi, rappresentante di Federpesca. Lo incontriamo in un porto dall’atmosfera surreale, in un martedì mattina per giunta successivo a un ponte vacanziero.
Barche ferme agli ormeggi, accesso vietato alle auto dai nastri e dai cartelli apposti dal Comune, scritte sui muri e cartelli, cassette che bloccano l’accesso al molo nord. Scioperano anche gli scaricatori del Mercato Ittico, chiuso.

E lunedì ci sono stati momenti di tensione quando alcuni camion volevano scaricare nei magazzini del pesce d’importazione.
Martedì mattina, una delegazione di 55 persone (43 armatori, uno per ogni imbarcazione, e 12 marinai) è partita dal porto di San Benedetto con destinazione Bruxelles, per dar manforte ai rappresentanti sindacali italiani, francesi, spagnoli, portoghesi, impegnati nell’incontro con il commissario europeo alla Pesca Joe Borg.
La merce fresca locale che le pescherie sambenedettesi hanno da vendere fino a mercoledì, sostiene Grossi, rappresenta quelle quantità di pescato ordinate prima dell’annuncio ufficiale dello sciopero, sabato 31 maggio.
«Quello che si potrà acquistare da mercoledì è merce di importazione».
Oltre all’incontro belga con Borg, mercoledì il tema della crisi della pesca verrà trattato anche a Roma, in sede di commissione Agricoltura.
Quello del gasolio è un costo fisso che dopo i recenti aumenti esponenziali incide sul 70% dei ricavi di un’imbarcazione.
Di fronte ad assicurazioni concrete, dicono dal porto, si potrebbe tornare in mare domenica prossima. Una possibile boccata d’ossigeno potrebbe essere il raddoppio del fermo biologico. Barche a terra da giugno, dunque, un mese in più del mese di riposo tradizionalmente indetto a luglio. Un incentivo che potrebbe dare tempo alle istituzioni per vagliare misure ad hoc, soprattutto fiscali.