SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Comitato di Quartiere Marina di Sotto, attraverso il suo presidente Umberto Virgili, e il parroco della Chiesa di San Pio X, don Vincenzo Catani, hanno scritto una lettera aperta all’amministrazione comunale e alla città tutta che riportiamo integralmente di seguito.
Da quando il comitato di quartiere “Marina di Sotto” e la Parrocchia San Pio X, di comune accordo, hanno collocato un lenzuolo davanti alla chiesa con la scritta: “Piazza San Pio X, continua la vergogna della città”, si è alzato un polverone incredibile, tramite la stampa e le chiacchiere di corridoio, che ha risvegliato il sonno quieto di molti.
Noi volevamo proprio questo: attirare attenzione e far discutere!
Perché è ora di prendere sul serio un problema che assilla da 40 (quaranta) anni l’intera area e che tutte le amministrazioni che si sono succedute in questa nostra città non sono riuscite ancora a risolvere.
Mettiamo subito in chiaro che noi non siamo assolutamente schierati con alcun partito politico o con amministrazioni di vari colori, né tanto meno siamo a difesa d’interessi privati d’alcun tipo.
Noi siamo solo dei cittadini incazzati (scusate il termine, ma spiega bene quello che abbiamo dentro) per un prolungarsi sine die di un problema che si doveva già da tempo risolvere. La causa che ostacola la risoluzione del problema, è la difficoltà di trattare dei pubblici amministratori o l’entità delle richieste dei privati?
Siamo anche arrabbiati per strumentalizzazioni in chiave politico-partitica che in questi giorni si stanno operando sulla stampa locale, cavalcando questa nostra legittima e democratica protesta. Nessuno ci tiri per la manica da una parte o dall’altra, sia per interessi pubblici o privati. Nessuna amministrazione può scaricare su altre amministrazioni il peso del proprio fallimento che si traduce in fallimento per tutta la città.
Ma siamo noi, soprattutto noi, cittadini del quartiere, che giornalmente siamo penalizzati da una situazione che rasenta l’assurdo. Basta vedere il caos dei giorni festivi e feriali nelle vie adiacenti la chiesa e la pericolosità dell’intera zona, frequentata quotidianamente da bambini e anziani (asilo comunale, parrocchia, oratorio, chiesa, residenti) provocato dalla mancanza di un adeguato spazio d’aggregazione e d’urbanizzazione primaria.
Da tempo noi abbiamo cercato di sopperire con soluzioni precarie a queste mancanze di spazi pubblici e di problematiche sulla viabilità con il nostro spirito di volontariato, specie in particolari eventi comunitari (festa annuale, fochera, parcheggi nelle grandi solennità) chiedendo collaborazione ai privati e alle amministrazioni.
Ma ultimamente ci siamo sentiti completamente abbandonati e la situazione già precaria si è ulteriormente aggravata e da qui è scaturita la nostra ennesima protesta.
La nostra polemica non vuole essere chiusura preconcetta nei confronti di nessuno, ma stimolo alla discussione democratica e alla soluzione comune dei problemi.
Restiamo come sempre nell’attesa di soluzioni concrete e fattibili, perché di parole ne abbiamo sentite fin troppe e di progetti ne abbiamo visti naufragare tanti.
In ogni caso il lenzuolo recante la scritta resta come memoria della nostra protesta.
Con amicizia rinnovata verso tutti e con la speranza di arrivare a soluzioni eque e dignitose.