SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sempre alta l’attenzione contro il gioco d’azzardo e gli strumenti elettronici per le vincite di denaro. Sono passati solamente tre mesi dagli ultimi consistenti sequestri di congegni da divertimento ed intrattenimento, ma non sono cessate le segnalazioni alla Guardia di Finanza e le richieste di aiuto pervenute anche al 117 effettuate da genitori e mogli fortemente preoccupate dai comportamenti ossessivi dei propri congiunti nei confronti dei videogiochi.
Ben dieci sono stati gli interventi effettuati presso circoli ricreativi, bar e sale giochi che hanno determinato la constatazione di numerose tipologie di irregolarità, sia amministrative che penali, per le quali sono scattate le operazioni di sequestro. Gli apparecchi sequestrati – detenuti presso esercizi di Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Fermo, Monteprandone, Carassai, Grottammare, Spinetoli, Roccafluvione e Porto San Giorgio – sono risultati non conformi ai dettami sanciti dall’articolo 110 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza; sul fronte amministrativo, 31 sono stati quelli risultati alterati nelle loro caratteristiche mentre, dal punto di vista penale, i sequestri hanno riguardato 3 videopoker, 2 chiavi informatiche ed un telecomando, attraverso il quale si provvedeva ad alternare il gioco lecito in illecito, a seconda dell’affidabilità del cliente, stratagemma che consentiva – tra l’altro, almeno nelle intenzioni – un veloce sviamento in caso di avvistamenti delle Forze dell’Ordine.

Pesanti sono state anche le correlate sanzioni amministrative comminate nei confronti di 27 persone – tra detentori e gestori di tali apparecchi che, tra l’altro, rischiano ora anche la sospensione della licenza commerciale fino a 30 giorni -, per un totale di 96.000 euro; tre persone – una di Ascoli Piceno e due di Fermo – sono state invece denunciate a piede libero all’Autorità Giudiziaria per il reato del gioco d’azzardo, previsto e punito dall’articolo 718 del Codice Penale.