SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Il fenomeno dello spiritismo merita attenzione per la diffusione e il pericolo insito in queste pratiche condannate dalle Sacre Scritture e dalla Chiesa», esordisce così Giancarla Perotti, fondatrice del Centro Ricerche Personaliste “Raissa e Jacques Maritain”, durante la presentazione del quinto convegno diocesano del Gris – Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa – “Lo spiritismo e la sopravvivenza dopo la morte” che si svolgerà lunedì 2 giugno a partire dalle ore 15, presso il centro Biancazzurro di San Benedetto.

L’associazione Gris è un’organizzazione nazionale privata di cattolici, costituita nel 1987, «per promuovere lo studio sulle sette – si legge nel sito ufficiale www.gris.org – e sulla fenomenologia correlata, per aiutare le persone che vivono una situazione problematica o di disagio causata dall’attività di aggregazioni che operano in ambito religioso, parareligioso, spiritualista o magico».
Il Gris si è poi diffuso nelle diverse diocesi: a San Benedetto la sede è in via Forte, e padre Gabriele Di Nicolò è l’assistente spirituale che parteciperà e trarrà le conclusioni del prossimo convegno sambenedettese: «La pratica di mettersi in contatto con i morti, è vietata dalla Bibbia. L’aldilà è una realtà soprannaturale che non può e non deve essere gestita dall’uomo. Il credente deve evitare queste pratiche vietate dalla Chiesa e pericolose».

Il presidente del Gris diocesano Antonio Barra aprirà alle 15,30 il convegno, a seguire l’intervento del vescovo Gervaso Gestori e la relazione dell’esorcista e del docente di Teologia morale all’Università di Bologna, padre François Dermine.
Di notevole interesse, infine, la relazione sul risultato dell’indagine “Superstizione tra i giovani”, condotta tra i ragazzi delle scuole sambenedettesi, dal sociologo Antonio Franceschi.